Aids, 530 i sieropositivi lodigiani

La lotta all’Aids a Lodi non si ferma. Nonostante i tagli dei finanziamenti. L’associazione Pierre resiste e organizza un evento, al teatro alle Vigne per domani, in occasione della giornata mondiale di lotta all’Aids. La malattia non dà tregua. Il virus dell’Hiv è sempre più diffuso, anche nel Lodigiano. Tra il 2011 e il 2012, infatti, secondo i dati del reparto di malattie infettive di Sant’Angelo guidato da Marco Tinelli, i pazienti sono passati da 485 a 530, 510 di questi in trattamento farmacologico. Quest’anno i fondi destinati all’unità mobile dell’associazione Pierre che dal primo dicembre del 1999 è sulle strade per accogliere i ragazzi tossicodipendenti, distribuire siringhe e presidi sanitari, raccogliere le siringhe sporche per eliminare la possibilità di contagio, sono stati tagliati. I contributi sono passati da oltre 30mila euro del passato ai 10mila e 400 di quest’anno, 8mila della Provincia, 2mila e 400 di palazzo Broletto. «In passato - spiegano le referenti Anna e Tata Dedè - eravamo sulla strada tutti i giorni con 5 operatori formati ad hoc, adesso, invece, ne abbiamo solo 2 per 2 giorni alla settimana. Il resto del personale è volontario. Eppure la nostra è un’attività molto importante. Siamo un punto di riferimento per i ragazzi. Ci troviamo il mercoledì in piazza Marinai d’Italia, vicino all’Inps e il venerdì a San Grato, lungo la via Emilia, dalle 19.30 alle 22. Passano da noi 100 ragazzi all’anno, arrivano da tutto il Lodigiano. Abbiamo notato un aumento di ragazze, molto giovani. I maschi, invece, sono di età più avanzata. Spesso hanno problemi di lavoro o pendenze penali. L’unità mobile è attenta alle persone a 360 gradi, non diamo solo materiale sanitario, ma garantiamo l’accoglienza e facciamo accompagnamento ai Sert o alle comunità se è richiesto. Con noi i ragazzi si sentono liberi di esprimersi, sanno di non essere giudicati. Il problema dell’Hiv è stato sottovalutato, per questo spingiamo molto sulla prevenzione». «In un momento di crisi come questo - spiega l’assessore comunale alle politiche sociali Silvana Cesani, che con l’assessore alla cultura Andrea Ferrari ha sostenuto fortemente l’iniziativa - il fenomeno delle dipendenze emerge con più prepotenza. L’Italia è uno dei Paesi che ritengono la politica di riduzione del danno non più attuale, in controtendenza con i dati scientifici. La stessa Croce rossa, a Ginevra, ieri, ha sostenuto la necessità che si riprenda in Europa il lavoro per la riduzione del danno. I tossicodipendenti spesso finiscono in carcere e vengono visti dal punto di vista morale. Per noi, invece, sono malati e quindi devono essere curati». L’assessorato provinciale di Mariano Peviani, spiega la referente Elda Zuccotti, ha fatto dei sacrifici per sostenere questo progetto, ma «l’ha voluto fare. È duro comprendere i tagli - commenta - quando si tratta di servizi così essenziali». «Il problema dell’Aids - aggiunge Lucia Peloso segretaria Cgil, il sindacato che sostiene l’iniziativa - non è affatto sconfitto». Per questo domani, alle 21, andrà in scena, ad ingresso gratuito, lo spettacolo realizzato con il sostegno dell’Erbolario, “Agro dolce”, con Claudio Batta e la regia di Riccardo Piferi.

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