Adesso basta merendine: c’è la frittata

Si addensano nubi nere all’orizzonte per le macchinette distributrici di snack, panini bevande e merendine nelle scuole. Lo scorso 23 ottobre a Torino, nell’ambito del «Salone del Gusto», è stato firmato da tutti gli assessori regionali all’agricoltura delle nostre venti regioni, un protocollo d’intesa che bandisce definitivamente dalle macchinette distributrici presenti nelle scuole i classici prodotti che tutti vediamo esposti. Il passaggio successivo sarà la ratifica dell’accordo del protocollo d’intesa a livello di conferenza Stato-Regioni per poi passare al Parlamento. Tutto dovrebbe concludersi entro la prossima estate con un Disegno di Legge. A noi presidi, avuto riguardo a questi passaggi istituzionali, non rimane che aspettare precise indicazioni dal Ministero circa la lista dei prodotti da mettere all’indice nelle scuole e con l’avvio del nuovo anno scolastico uniformarci alle nuove disposizioni non senza aver rivisto i contratti con le ditte fornitrici. Comunque già da questi primi passi si può ipotizzare il futuro delle macchinette che non potranno più mettere in bella vista patatine, merendine, snack, biscotti semplici o farciti, bevande gassate, the, caffè, e qualsiasi altro prodotto alimentare che contribuisce, di fatto, a mandare in sovrappeso se non addirittura a far diventare obesi i nostri ragazzi. E’ un’altra legittima preoccupazione che va ad aggiungersi a quelle già esistenti. Se in fatto di apprendimento, secondo i recenti dati Ocse, i nostri studenti in alcune materie sono ultimi in Europa, non così per quanto attiene l’educazione alimentare che vede, invece, i nostri ragazzi, piccoli e grandi, ultimi in Europa per attenzione a un corretto rapporto con il cibo. Ancora una volta la scuola viene vista come volano per far crescere una corretta cultura alimentare, e per fare questo occorre la collaborazione non solo delle famiglie, ma anche delle istituzioni socio sanitarie del territorio. Che la situazione non vada preso sotto gamba sono gli stessi dati resi noti dal Ministero a farci riflettere. In fatto di obesità i nostri bambini e adolescenti, occupano il primo posto in Europa (triste primato). Stando agli ultimi dati, infatti, il 30% dei bambini è in sovrappeso, mentre il 10% è decisamente obeso. Come si vede non sono delle belle notizie. Un primato di cui certamente vorremo fare a meno. E’ chiaro che i nostri ragazzi mancano di una corretta cultura di approccio al cibo, di una moderna idea di qualità del cibo alternativa a grassi, zuccheri, oli vegetali, bevande dolci o gasate. Una vera e propria rivoluzione alimentare, dunque, aspetta gli studenti italiani al rientro in classe il prossimo anno scolastico. Nelle macchinette sicuramente troveranno altri tipi di prodotti. Non che qualcuno si nutrirà di fave e cicorie o di ceci e lenticchie (che pur sono buone), ma sicuramente abbonderanno frutta e verdura, yogurt, spremute e succhi di agrumi a chilometro zero. Quale sarà la reazione degli alunni? Continueranno ad accostarsi come sempre alle macchinette o si porteranno da casa snack e merendine con la complicità di mamma e papà? La tradizione studentesca vuole che l’intervallo venga considerato il vero organo propulsore dei fatidici randevu mentre l’area antistante le macchinette è quella più affollata. Qui i ragazzi si incontrano e tra uno snack e un salatino chiacchierano in attesa di dare il cambio a chi nel frattempo si è recato nei bagni a farsi una fumatina chiuso all’interno della “saletta riservata” per non essere beccato in flagrante. Tutti sappiamo che quella è area off-limits e nessuno può accedere. Lo sanno anche loro. Ma i minuti concessi passano velocemente e così talvolta con la bocca ancora in movimento o con il bicchiere mezzo pieno si cerca di guadagnare qualche secondo prima di rientrare in classe senza beccarsi il rimprovero dell’insegnante. Ma col nuovo anno scolastico qualcosa può cambiare. La zona delle macchinette può perdere di interesse poiché i ragazzi potrebbero manifestare scarsa fiducia nei confronti di frutta, verdura e spremute varie. La filosofia della buona alimentazione è ancora considerata il tallone d’Achille del sistema alimentare nelle scuole. Patatine e tutto il resto viene preferito a frutta e verdura. E’ questione di rivedere una cultura che ha fatto la storia di generazioni di studenti. Un concetto che fa fatica a imporsi a ragazzi e genitori. Eppure è ampiamente dimostrato che i prodotti presenti oggi nelle macchinette distributrici, a parere di medici e nutrizionisti, contribuiscono a diffondere sovrappeso e obesità tra i ragazzi. Anche questa volta la scuola è chiamata in soccorso delle famiglie per diffondere una buona abitudine alimentare in grado di contrastare una tradizione fatta di additivi e dolcificanti, caffeina e teina, bollicine e anidride carbonica. Se la passavano decisamente meglio gli allievi di Aristotele che frequentavano le scuole peripatetiche ateniesi dove l’intervallo veniva vissuto come momento di riflessione all’ombra di un albero frondoso tra fave e carote. Altri tempi. Se volessimo forzatamente distribuire fave e insalata, carote e piselli, melanzane e peperoni ai nostri ragazzi si rischia di finire sui giornali ed essere accusati di anoressia indotta. Intanto, però, è iniziata la corsa contro il tempo. Tutti, alunni e genitori, docenti e ditte fornitrici dovranno adeguarsi alle nuove normative già sperimentate in qualche regione. Alle ditte fornitrici, inoltre, è richiesto non solo di rivedere la catena di distribuzione degli alimenti, ma anche di partecipare a diffondere una nuova cultura alimentare. E il panino? Che fine fa il classico panino con l’intramontabile coppa? Per quest’ultimo pare che il problema sia diverso. Il panino era e rimane un nobile alimento. Ciò che invece va rivisto è il contenuto. Se vengono banditi affettati e nutella, come pare sia, allora che panino diamo ai ragazzi? Vuoi vedere che torniamo al panino con la frittata, gioia e gloria degli anni che furono, emblema della classe operaia andata in Paradiso e degli studenti in eskimo oggi in moncler e scarpe firmate? Mia madre alternava la frittata classica a quella con le zucchine o con la cipolla. Quest’ultima a scuola per me era un problema. Ricorrevo alla gomma americana, quella del ponte, per attenuare i devastanti effetti nell’ambiente. Protestavo, ma inutilmente. Lei diceva che le cipolle uccidevano i vermi. Non ho mai capito a quali vermi si riferisse. Boh? Ma le mamme hanno sempre ragione.

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