A Zelo il musicista più vecchio

Ha compiuto 95 anni ieri, vive da solo a quattro passi dal municipio di Zelo Buon Persico, dove è nato, ha 4 figli, 8 nipoti ed è il più anziano musicista bandistico in attività in Italia. Auguri speciali fatti anche a Radio Tre per Luigi Bernazzani, cittadino zelasco che vanta - oltre a un’età invidiabile e ottime condizioni di salute - anche un primato “certificato” Anbi, Associazione nazionale delle bande musicali italiane. E’ il musicista di banda più longevo in Italia: parola di “sindacato” nazionale. La banda Giuseppe Verdi del comune lodigiano l’ha quasi fondata lui. Quando ventenne cominciò a suonare il filicorno e la tromba, l’associazione musicale esisteva da appena 5, visto che il corpo ha passato da poco gli 80. Chissà se l’avrebbe mai detto, il giovane Luigi Bernazzani in quegli anni Trenta, di trovarsi a suonare per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Eppure l’ultimo concerto al quale ha partecipato è stato proprio quello per il secolo e mezzo del Tricolore. Una vita che inevitabilmente ha molto da raccontare, la sua.

Una vita sempre legata a Zelo tranne negli anni durissimi della guerra, ricordano i quattro figli: «Il paese certo è ben diverso dai tempi della sua gioventù - sono le parole di Giampiero, sindacalista Cisl - ma si può star certi che qui è vissuto e qui ha sempre voluto vivere». Classe 1916, Luigi Giuseppe all’atto di battesimo, figlio di famiglia numerosa con ben 16 fratelli, da ragazzino comincia ad appassionarsi al rigo musicale con il tirocinio che si poteva avere allora: «Da autodidatta, esercitandosi continuamente su arie d’opera, canzonette e motivi popolari». Siamo negli anni Trenta: la banda Giuseppe Verdi esiste da poco e Luigi Bernazzani fa l’agricoltore, nelle campagne allora più abbondanti attorno alla Paullese. Nel 1940 arriva la chiamata alle armi per l’avventura bellica fascista. «Un’odissea durata sette anni; due sul fronte greco e gli altri in Germania dopo l’8 settembre», continua a rievocare il figlio. Torna a rivedere l’amata Zelo solo alla fine del decennio, si sposa e ha ben quattro figli. Lavora in un cementificio, poi in fabbrica. Il filicorno a portata di mano non manca mai. Arriva la pensione, nascono otto nipoti e c’è la possibilità di dedicarsi con più tempo all’hobby preferito. Il signor Luigi una quindicina di anni fa è rimasto vedovo ma ha voluto continuare a vivere solo, autonomo, nella sua casa del centro storico. E tuttora si divide «fra la lettura di due quotidiani al giorno, l’orto e la Messa ogni mattina. Con la banda certo si limita ai concerti in paese, ma non manca mai». Ieri un cittadino zelasco, rimasto ignoto, ha suggerito al notiziario regionale Rai di fare gli auguri per queste splendide 95 primavere.

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