A Milano appuntamento al 28 marzo ma a Lodi l’anagrafe gli fa l’atto notorio il giorno dopo

Ogni tanto l’efficienza della burocrazia fa notizia

Quando dal Comune di Milano si è sentito rispondere che il primo giorno utile era il 28 marzo, non si è dato per vinto e ha cambiato obiettivo. Si è rivolto agli uffici comunali di Lodi e ha ottenuto un appuntamento per il giorno successivo, cioè oggi, che poi lui stesso ha chiesto di spostare a venerdì, per impegni già presi. Trasferta lodigiana – per un atto notorio, che può essere svolto anche in un Comune dove non si ha la residenza – per un cittadino residente a Milano. Dopo le segnalazioni di ritardi e difficoltà di prenotazione a breve termine arrivate in più occasioni dai cittadini, oggi il Comune di Lodi si rende protagonista di un procedimento inverso. E diventa la risposta di chi, residente in una metropoli come Milano, con un numero quindi molto diverso di dipendenti, ma anche con le stesse difficoltà a gestire il flusso di lavoro di sempre in smartworking e con le regole di accesso dell’emergenza sanitaria, non è riuscito ad ottenere un appuntamento se non dopo tre mesi. «Può sembrare curioso, ma per noi non è affatto la prima volta – spiega l’assessore Giusy Molinari, con delega ai servizi al cittadino - : già altri cittadini residenti in altri comuni, in questo periodo reso complesso dall’emergenza sanitaria, si sono rivolti a noi, ma provenivano da comuni più piccoli, che si sono trovati forse più in difficoltà in questo periodo. È la prima volta che succede con un residente in una metropoli, a cui siamo riusciti a garantire una risposta già per il giorno successivo». L’assessore Molinari spiega che oggi le attese per gli appuntamenti vengono smaltite in 48-72 ore, mentre è di 15 giorni quella per il rinnovo della carta di identità. «Anche se comunque la validità dei documenti è stata nuovamente prorogata dal governo a fine aprile – aggiunge Molinari – e l’indicazione dello stesso governo è di rivolgersi meno possibile agli uffici dei Comuni. Manteniamo sempre comunque dei posti per le emergenze che potrebbero verificarsi, come in caso di furto o di smarrimento. In ogni caso, la tendenza che registriamo è che il numero di carte emesse è simile a quello dei periodi di normalità. Non posso che ringraziare i nostri dipendenti che, in tutto questo periodo, ci hanno permesso di assicurare numeri di emissioni di documenti in tutto e per tutto simili a quelli dello scorso anno».

Buoni riscontri anche dalla sperimentazione attivata con la Fit, la Federazione italiana tabaccai, che rende possibile l’emissione di una buona parte dei certificati in una serie di tabaccherie abilitate in città.

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