A Lodi Vecchio alla scuola elementare tutti in coda sotto l’acqua per misurare la temperatura

La protesta dei genitori: «Così arriveranno le bronchiti che, scambiate per Covid, porteranno a una esplosione di tamponi. E sul bagnato il termometro non funziona neppure»

Una coda ordinata, ma sotto l’acqua, per la prova della temperatura e per ricevere la mascherina quotidiana. Diventa un caso, a Lodi Vecchio, l’ingresso a scuola dei bimbi della scuola primaria, perché «non abitiamo a Palma di Maiorca, ma in Lombardia e ben presto dovremo fare i conti con il brutto tempo». E «se i bambini si bagnano e restano a scuola per ore in queste condizioni, arriveranno le bronchiti che saranno scambiate per sintomi covid e porteranno ad un’esplosione delle richieste di tamponi, che il sistema non riuscirà a fronteggiare». A farsi portavoce di malumori e timori dei genitori delle classi seconde e quarte - che utilizzano l’accesso nei pressi dell’atrio dei Busti - è Paola Di Rico, mamma di un bambino di quarta e anche commissario cittadino di Forza Italia. «Dal primo giorno si sono subito notate delle criticità nella metodica d’ingresso per queste classi, perché i bambini con i loro accompagnatori devono attendere all’esterno dei cancelli la prima campanella che suona, ad esempio, alle 8.10 per la quarta - racconta la mamma - : a questo punto, un addetto apre il cancello e attende l’arrivo dell’insegnante della prima sezione e a questo i bambini si mettono in fila indiana, sempre esternamente al cancello, e uno alla volta viene loro controllata la temperatura e consegnata la mascherina. I bambini vengono raggruppati in cortile in attesa di essere poi portati in fila indiana all’interno dell’istituto. E oggi abbiamo vissuto il battesimo dell’acqua. La misurazione della temperatura sotto la pioggia è del tutto inutile ed è la prima cosa che viene spiegata quando si usa il termometro ad infrarossi». Secondo Di Rico, «basterebbe far portare il bambino davanti alle scale dell’atrio dei Busti e in cima alle scale posizionare un termoscanner e poi cambiare la mascherina all’interno dell’istituto». Informata delle segnalazioni e dei disagi, anche l’amministrazione comunale. «I genitori hanno rappresentato anche a me la situazione di disagio che si è venuta a creare all’entrata davanti ai cancelli della scuola primaria - ha sottolineato il vicesindaco Debora Cremonesi, anche assessore all’istruzione - : ho subito voluto capire cosa fosse successo e sono stata rassicurata sul fatto che le insegnanti avessero già avuto disposizioni da seguire in una simile situazione. Sono consapevole che per alcune classi qualche inconveniente c’è stato, ma sono stata confortata sul fatto che provvederanno fin da subito a porre rimedio adottando qualche accorgimento sul percorso che permetterà ai docenti di provare la temperatura e consegnare la mascherina al coperto. Confidiamo che i prossimi giorni di pioggia saranno gestiti al meglio per il benessere dei bambini».

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