A Casale cala il silenzio sul cantiere della nuova tangenziale

Il comitato teme che il decreto di Conte e il lockdown possano contribuire a rinviare i lavori

Il Comitato Pro Tangenziale chiede chiarezza sul cantiere della variante: la bonifica bellica è conclusa? E i lavori quando partiranno? A queste domande però si aggiungono i mille dubbi legati al Dpcm annunciato dal governo nella serata di mercoledì: il Comitato infatti teme che il lockdown possa far slittare ulteriormente l’avvio del maxi cantiere. «Non abbiamo più avuto notizie a proposito della bonifica bellica che, in teoria dovrebbe essere finita – spiega Antonio Esposti del Comitato Pro Tangenziale -, e di conseguenza non ci è nota neppure una data di avvio del vero e proprio cantiere; rispetto alla recente disposizione di un nuovo lockdown, siamo poi preoccupati che questo imprevisto possa ulteriormente rallentare il compimento delle procedure Anas e quindi il cantiere della variante – osserva - : non vorremmo che si finisse col riparlarne in primavera». D’altronde, se senza imprevisti una tangenziale come quella di Casale ha dovuto attendere 40 anni prima di essere messa a bando, è comprensibile che di fronte a una pandemia, e all’emergere di un nuovo lockdown proprio alla vigilia del sospirato cantiere, la guardia tenda a non abbassarsi. Da parte del Comune il monitoraggio resta costante e in questi giorni la situazione sarà verificata. La variante alla via Emilia è un’opera da circa 106 milioni, appaltata alla ditta barese Aleandri. L’intervento prevede la costruzione della tangenziale a sud ovest dell’abitato di Casale nonché la realizzazione di una bretella di raccordo tra la variante stessa e l’attuale strada statale 9. Il nuovo tracciato, a due corsie per senso di marcia e lungo 8 chilometri, avrà origine a nord di Casale, in territorio di Zorlesco, prima della linea ferroviaria Milano-Bologna, e proseguirà fuori sede in variante nella zona nord ovest del Comune, terminando a sud, per riallacciarsi con la via Emilia, e sarà caratterizzata da 5 svincoli. Il percorso è ben riconoscibile dai picchetti posizionati nei mesi scorsi per delimitare l’area della bonifica bellica.

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