Dopo la conversione in legge del decreto “spending review” sono definiti i tempi e i modi per il riordino delle Provincie. È giunto il tempo quindi di allargare il dibattito relativo al destino della nostra Provincia che in questi mesi ha avuto come protagonisti molti *sindaco di Codogno addetti ai lavori e decidere con il contributo delle singole comunità la strada che si intende intraprendere. Spetta anche ai Comuni lodigiani infatti proporre lo scenario che consenta di individuare la strada in grado di salvaguardare quanto più possibile gli interessi delle proprie comunità.

Dal confronto di tutte le realtà del nostro territorio deve scaturire un unico quadro di riferimento in cui anche le eventuali peculiarità possano essere salvaguardate senza incrinare l’unità del tutto.

Solo se si sarà in grado di esprimere una posizione unitaria creeremo le premesse per affrontare insieme un percorso che ci consentirà di raggiungere lo scopo che considero oggi prioritario: preservare l’identità della nostra terra in tutti gli aspetti che la caratterizzano.

Non possiamo infatti dimenticare che il Lodigiano ha sempre espresso una sua sostanziale unità, unità che ha saputo mantenersi e rafforzarsi attraverso le trasformazioni politiche, culturali, economiche e sociali che si sono succedute nel tempo e che costituisce oggi la nostra carta d’identità con cui possiamo e dobbiamo continuare ad essere riconosciuti.

Questa identità è la nostra forza, spezzare l’unità che la determina lascerebbe con molta probabilità le comunità locali isolate e marginali.

Solo uniti avremo più forza per negoziare e rafforzare la nostra autonomia e garantire quel decentramento dei servizi dello Stato che si sono rivelati estremamente utili per assicurare, attraverso la loro accessibilità, un rapporto più diretto tra cittadino e istituzioni. Solo uniti avremo più opportunità di salvaguardare e far crescere i servizi condivisi su base territoriale che abbiamo fatto nascere in questi ultimi anni, come ad esempio il Consorzio dei servizi alla persona e la Società acque lodigiane.

La scelta della nuova realtà provinciale in cui collocarci dovrà indirizzarsi verso quelle soluzioni che meglio si prestino per affinità storiche e culturali a recepire le nostre peculiarità e che siano caratterizzate da un contesto socio-economico e infrastrutturale che:

- sia foriero di nuove opportunità e non di vincoli per il sistema economico lodigiano e che gli consenta di svilupparsi e di competere;

- consenta alle infrastrutture lodigiane di integrarsi in modo da potenziare la sinergia dell’insieme e non diventare invece un orpello periferico da sussidiare;

- valorizzi l’autonomia e la peculiarità del sistema scolastico lodigiano e consideri l’offerta formativa lodigiana un bene da salvaguardare e non un doppione da razionalizzare.

Il nostro compito nei prossimi giorni sarà quello di non rassegnarci alle soluzioni più immediate, ma sarà quello di lavorare per rafforzare l’unità d’azione dei Comuni lodigiani e fare una scelta utile per tutti i cittadini lodigiani mettendoci anche un po’ di fantasia e di spirito innovativo. In questa direzione diventa quanto mai necessario trovare momenti di incontro e di confronto per condividere e maturare insieme scelte, motivazioni e prospettive. È quindi quanto mai utile che finalmente il Presidente della provincia di Lodi si sia fatto promotore di un incontro con gli amministratori locali su questo tema. Sicuramente i Comuni del nostro territorio non mancheranno di garantire il proprio contributo di idee e di proposte.

Vincenzo Ceretti

sindaco di Codogno

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