Davide Dellagiovanna sulle orme di papà Silvio

Davide Dellagiovanna batte papà Silvio. Il figlio del bomber più prolifico della storia del Fanfulla ha esordito domenica in prima squadra, a soli 17 anni. Ne aveva 19 il padre quando, nel 1987, debuttò nel campionato Interregionale (l'attuale Serie D). Davide è un prodotto dal vivaio bianconero, in cui ha iniziato a giocare negli Esordienti. Soltanto nella prima parte della scorsa stagione ha provato un'esperienza fuori da Lodi, alla Pergolettese; ma a metà campionato era tornato nel Fanfulla, giocando negli Allievi. In questa stagione ha fatto parte, sino a dicembre, della Juniores. Durante la sosta natalizia del campionato il ragazzo nato il 18 ottobre del 1997 è stato aggregato alla prima squadra.

E domenica il suo ingresso in campo, al 39' della ripresa della partita vinta in casa contro l'Asola, non è passato inosservato, sollevando il brusio della tribuna: «Mio fratello maggiore Andrea che assisteva alla partita - racconta Dellagiovanna junior, di ruolo attaccante esterno - si è divertito a sentire tante persone che si chiedevano se fossi parente di Silvio». Davide è entrato in campo "come se fossi in una campana di vetro". Infatti non sentiva nessun rumore attorno a lui: «Sono stato travolto dall'emozione, ho provato sensazioni molto particolari».

In serata, nella casa di San Martino, la mamma e il papà si sono fatti raccontare tutto, per filo e per segno: «È stata una cena diversa delle altre - rivela Silvio, attuale allenatore della Paullese in Promozione - perché Davide era ancora emozionato. I fratelli Andrea e Matteo si divertivano a fargli descrivere continuamente l'imbarazzo che ha provato al momento della prima intervista della sua vita; io e la mamma cercavamo di aiutarlo. Qualche risata ce la siamo fatta». Lo spazio per l'orgoglio paterno non manca: «È chiaro che, come tutti i padri, sono contento di un passo avanti nella carriera calcistica di mio figlio. Però non metto pressione, al contrario. Lunedì mattina, quando gli ho telefonato per fargli sapere che la sua foto era pubblicata sul “Cittadino”, è stata l'occasione per ricordargli di non commettere l'errore di montarsi la testa».

Umiltà e rispetto dei compagni più esperti, questi i consigli che ripete Dellagiovanna senior, dall'alto dei 176 gol segnati con la maglia del Fanfulla. Sul piano tecnico Silvio conosce benissimo il suo secondogenito: «Sono stato suo allenatore per un anno negli Allievi bianconeri e lo reputo un attaccante esterno: a differenza mia, non credo che possa giocare da centravanti. È veloce, ovviamente deve crescere; diamogli tempo».

Anche Antonio Tursi, tecnico di Davide Dellagiovanna nella Juniores, invita a non mettere troppa pressione sul ragazzo: «Sul fatto che sia bravo non ci sono dubbi, fermo restando che a 17 anni è normale dover completare un percorso di crescita agonistica e di capacità di adattamento al calcio che si gioca con gli adulti».

L'allenatore della prima squadra Raffaele Solimeno, pure lui bomber di razza quando calcava i campi verdi, vede Dellagiovanna junior in grado di coprire due ruoli: «Domenica l'ho fatto debuttare da seconda punta, ma può giocare anche da trequartista alle spalle di due attaccanti. In quest'ultima situazione tattica deve aumentare la propensione al ripiegamento. Crescerà in fretta: se manterrà la voglia di imparare potrà fare bene. Dipende da lui: se lo meriterà giocherà ancora in questa stagione, perché io non guardo la carta d'identità per fare la formazione».

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