Lo strano maggio barasino. Mentre tutt’intorno si combattono, coltello tra i denti, le ultime decisive battaglie, il “Chiesa” è un tranquilla oasi senza calcio: la salvezza guadagnata con largo anticipo concede tempo per riflettere sul passato e programmare il futuro. Cristiano Devecchi, direttore generale rossonero, disegna il ritratto di una stagione in chiaroscuro. La questione più spinosa riguarda l’avvicendamento di mister Beppe Degradi, la cui fine del rapporto con il Sant’Angelo è stata resa amara dal brutto finale di campionato: «A parte la serie negativa finale - premette Devecchi - in società abbiamo capito che qualcosa non andava già dalla trasferta di Legnano con la Roncalli (era il 17 marzo, ndr), quando perdemmo 3-2. Il discorso play off tramontò definitivamente e cominciammo a trarre delle conclusioni». L’allontanamento di Degradi, che non ha ben digerito la decisione lamentando di “essere stato lasciato solo dalla dirigenza”, viene dunque da lontano: «Mi spiace che Degradi l’abbia presa male - replica il dg rossonero -, ma la nostra presenza c’era quando occorreva, come nel dopogara della brutta sconfitta interna per 6-1 con il Naviglio. Comunque sarebbe sbagliato addossare tutte le colpe a una sola persona, ne siamo consapevoli. Sia lui sia Dellagiovanna (esonerato a dicembre, ndr) è indubbio che abbiano patito la grave situazione degli infortuni». Un aspetto, quest’ultimo, su cui Devecchi insiste: «Pur con tutte le ovvie difficoltà di una squadra al primo anno in Eccellenza rimango convinto che senza tutti questi problemi avremmo fatto meglio. A Dellagiovanna sono venuti meno sia Loprieno sia Mariani già in agosto e quindi siamo corsi ai ripari con Bagnara e Napolitano, ma poi è stato tutto un concatenarsi di eventi negativi. Senza contare lo stop di Guarnieri a Besozzo, che ci ha privati del nostro capitano per lunga parte del finale». Proprio Guarnieri è la chiave per passare al futuro: «Ora dovremo fare delle valutazioni specifiche, ma in società è chiaro come l’unico confermato sicuro sarà “Rume” - rivela il dg -, che però purtroppo potrebbe appendere le scarpe al chiodo. Lui è un grande uomo e se vorrà, un ruolo in società lo attende».
Il Sant’Angelo pensa al futuro e dopo aver congedato Beppe Degradi apre le porte a Guarnieri, a cui il direttore generale Devecchi garantisce un ruolo nella società
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