Se la casa “racconta” un secolo di memorie

Nato, come del resto tutti i precedenti romanzi di questa sorta di ciclo dedicato alle genti della Lucania, dalla fervida immaginazione di Giuseppe Lupo, anche L’albero di stanze ripercorre il lento cammino dell’uomo, i cui nei racconti dei muri, veri protagonisti onnipresenti e sorta di testimoni silenziosi, vengono evocate le generazioni che durante tutto un secolo si sono avvicendate in questa parte dell’universo. Una Lupania, sorta di terra mitica e leggendaria, dove Lupo traccia una sorta di bilancio esistenziale e morale con questo rendiconto paziente di una conquista degli spazi in cui il protagonista è la casa. Una casa in cui i membri di una stessa famiglia si sono avvicendati, hanno vissuto, amato, sofferto per oltre cento anni e che ora, sul finire del secondo millennio, devono abbandonare con tutti i ricordi. Pochi giorni per svuotare e portare con se tutto il salvabile prima di voltare le spalle e costruire una nuova vita. Un inno alla vita, tra storia e memoria, la civiltà della tradizione che resiste caparbia a tutto e a tutti.

Giuseppe LupoL’albero di stanzeMarsilio Editore, Venezia 2015, pp. 247, 17.50 euro

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