Ragazzi speciali che con la volontà superano le barriere

Inclusione sociale e accessibilità: sono queste le sfide che ogni giorno le persone diversamente abili devono affrontare tra mille difficoltà. Non sempre sostenute dalle istituzioni e a volte neppure dalla sensibilità dei singoli cittadini. Eppure basterebbe davvero poco per comprendere quanti e quali ostacoli ancora oggi si frappongono tra le persone speciali e una vita normale. E quali emozioni questa cosiddetta normalità può riservare a chi non conosce ancora le opportunità che troppo spesso altri danno per scontate.Questa consapevolezza è il regalo più grande che ormai da anni condivido con “Vita da aMare”, un’iniziativa di teamworking per persone speciali giunta all’ottava edizione e che, dopo le ultime esperienze in Liguria, quest’anno è approdata in Sardegna, a Porto Rotondo, località nota per vip e yacht milionari, ma capace di accogliere con calore e affetto anche ragazzi con qualche difficoltà.Tre giorni in mare, gomito a gomito; equipaggi in cui tutti sono uguali; un pieno di emozioni come solo la vita in barca sa offrire, con le sue difficoltà ma anche con le sue continue sollecitazioni. In queste condizioni difficili i nostri ragazzi speciali ci dimostrano che ogni barriera può essere superata con volontà e impegno e che tutti possiamo “navigare” in mare e nella vita, se impariamo a farlo insieme.Quest’anno a Olbia abbiamo riunito circa 170 persone tra ragazzi, accompagnatori, volontari, operatori sanitari e skipper, su venti imbarcazioni a vela di grandi dimensioni e catamarani. A ogni edizione i numeri crescono insieme all’entusiasmo e alla sensibilità verso una società più accessibile all’insegna di un’inclusione di tutti.In Regione Lombardia è da tempo che investiamo in questa direzione. Già dal 2010 ci siamo dotati di un piano per l’inclusione dei diversamente abili; nel 2016 abbiamo istituito una misura del “Reddito di autonomia” ad hoc e finanziata con 5 milioni di euro che servono a supportare oltre mille progetti. Siamo anche tra le prime Regioni ad aver adottato nel 2017 il piano attuativo della legge sul “Dopo di noi”, che si occupa di trovare autonomia – anche residenziale - ai disabili che sono costretti a uscire dal nucleo familiare. Il primo pacchetto di interventi, attuabile fin dai prossimi mesi, è di 31 milioni di euro. Non abbastanza, però, per far fronte al bisogno crescente. Bisognerà investire di più. Consapevoli che tutti dobbiamo essere messi nelle condizioni di amare questa vita.

© RIPRODUZIONE RISERVATA