Se i mostri sussurrano il diario di una famiglia

La “Leggenda privata” di Michele Mari

I mostri che popolavano la fantasia di Michele da bambino e che lui immaginava abitassero in cantina e in soffitta - Quello che biascica, Quello che gorgoglia, Quella dalle orbite vuote - vogliono che lui scriva la propria autobiografia, quasi un romanzo con il quale si congederà dal mondo della letteratura, che sia però vero, privo di finzioni e menzogne. All’interno di questa cornice fantastica vi è il reale contenuto del romanzo: la storia della famiglia Mari, vista dagli occhi dell’autore prima bambino, poi adolescente.

I protagonisti assoluti sono i suoi genitori, figure difficili e contraddittorie, che segneranno la sua crescita e la sua personalità. Il padre Enzo è un designer di fama internazionale, formatosi a Brera grazie a una borsa di studio, ma di origini umili, figlio di un pugliese immigrato a Milano, rude ma verace, e di una donna dalla religiosità esasperata, quasi superstiziosa. La madre Gabriela, detta Iela, grafica e illustratrice di libri per bambini, proviene da un mondo totalmente diverso: una famiglia borghese e benestante, proprietaria di una casa di villeggiatura a Nasca sul Lago Maggiore, dove Michele e la sorella Agostina trascorreranno le loro vacanze, una famiglia imparentata con Montale, inserita negli ambienti culturali milanesi degli anni Sessanta e Settanta, amici di Dino Buzzati, Walter Bonatti, Enzo Jannacci e Giorgio Gaber.

Ma è l’aspetto privato della famiglia Mari a riaffiorare con forza nel romanzo sotto forma di ricordi, che come tessere vanno a ricomporre a poco a poco il mosaico della vita di Michele: entrambi austeri e anaffettivi, il padre autoritario, violento, dominante, la madre invece incline alla sottomissione, triste, depressa; personaggi bizzarri come Velia, la domestica dei nonni, o Lori, la bella gelataia; la nonna paterna che dialoga con Dio durante le lunghe preghiere serali; la misteriosa villa dei vicini al lago, nella quale avrà il coraggio di entrare solo da adulto. Ogni episodio, ogni persona conosciuta, ogni luogo diventano mito - leggenda appunto - nel ricordo dell’autore.

Scritto con un linguaggio versatile, che va dall’aulico al quotidiano, Leggenda privata si presta a svariate letture: sa essere divertente e leggero, ma anche serio e atroce nel racconto dei difficili rapporti familiari; è insieme un’autobiografia e un romanzo di formazione; è un testo di tipo fantastico per la presenza di mostri che lo sbeffeggiano e lo spronano alla narrazione e, allo stesso tempo, estremamente realistico per la sincerità con cui l’autore ricostruisce un mondo ormai finito e si mette a nudo, confessando particolari intimi della propria vita, i propri fantasmi e le proprie ossessioni.

Michele Mari

Leggenda privata

Einaudi, Torino 2017, pp. 176, € 18.50

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