Il ministero “promuove” il festival lodigiano: «Una realtà importante»

Parole di stima da Lorenza Bravetta, consigliere del Ministero per i Beni e le Attività culturali, che è intervenuta all’incontro di sabato pomeriggio in sala Granata

«Il festival lodigiano – ha detto Lorenza Bravetta, consigliere del Ministero per i Beni e le Attività culturali, intervenendo all’incontro di sabato pomeriggio in sala Granata – è una realtà importante, che si è sviluppata nel corso delle sue otto edizioni con forza, tenacia, serietà e rigore, e costituisce un volano di divulgazione della cultura fotografica, ma anche una realtà di forte impatto sul territorio». In apertura dell’incontro istituzionale, che rientra in un progetto promosso dal MiBACT per la valorizzazione del patrimonio fotografico italiano, il sindaco Sara Casanova e l’assessore Lorenzo Maggi hanno ribadito l’impegno del Comune di Lodi, anche per le prossime edizioni, a sostenere questa esperienza ormai collaudata, che contribuisce anche alla riscoperta e alla conoscenza di luoghi importanti e unici della nostra città.

Il tema dell’incontro, coordinato dalla fotografa Renata Ferri, è stato il rapporto tra il fotogiornalismo e le ONG; un rapporto sempre più simbiotico, perché le ONG, come ha sottolineato il fotografo Mads Nissen, sono indispensabili per garantire a giornalisti e fotografi l’accesso a certe realtà da portare alla conoscenza del grande pubblico. A proporre testimonianze su temi di grande urgenza, dai cambiamenti climatici alle migrazioni, sono stati alcuni dei protagonisti del festival: Clément Saccomanni, direttore dell’agenzia Noor, i fotografi Francesco Malavolta e Mads Nissen, la regista e scrittrice Emanuela Zuccalà, che lavora su tematiche legate alla condizione femminile, Massimo Guidi, responsabile foto-video di Greenpeace. Grazie alle loro testimonianze e alle immagini e ai video proposti al pubblico, sono stati messi a fuoco con grande evidenza temi cruciali che dimostrano che, davvero, la fotografia “parla alle coscienze” con un linguaggio di straordinaria efficacia, e che scattare certe immagini è possibile solo grazie alla collaborazione con le ONG che conoscono, comprendono e danno accesso alle realtà che il fotografo vuole avvicinare: le foto scattate da Francesco Zizola a bordo dell’imbarcazione di Médecins sans Frontières, o quelle di Francesco Malavolta nei campi profughi della Macedonia sono un mezzo potente per portare temi scottanti a conoscenza dell’opinione pubblica.

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