Gaffurio, 100 anni di musica e storia

L’Accademia Gaffurio compie cento anni. Era il 1917 quando Giovanni Spezzaferri, musicista di origine leccese, giunto a Lodi per ragioni militari (era l’anno cruciale della Grande Guerra), iniziò a tenere i primi corsi di musica e subito istituì una scuola, che qualche anno dopo ottenne il riconoscimento ufficiale da parte del comune, diventando civico istituto musicale, intitolato al compositore e teorico lodigiano Franchino Gaffurio. A parlare della storia, e anche delle prospettive future, della storica istituzione lodigiana è il direttore artistico, Marcoemilio Camera; anche per lui il 2017 segna un traguardo importante: dal 1997, giusto vent’anni fa, è alla guida dell’istituto musicale più antico del territorio. «La scuola, come la conosciamo noi – racconta – rinasce negli anni Sessanta del secolo scorso dopo periodi di alterna fortuna: una forte espansione negli anni Venti e Trenta, e momenti di difficoltà soprattutto in coincidenza con la guerra. Si ricostituisce come associazione musicale presieduta dal dottor Antonio Allegri e sotto la direzione artistica del maestro Ernesto Merlini, che resterà alla guida fino al 1997.Un periodo, gli anni Sessanta e Settanta, in cui l’istituto si è affermato sul territorio in maniera costante, diffondendo lo studio della musica e della danza classica, il cui insegnamento è stato avviato facendo riferimento alla tradizione didattica del Teatro alla Scala, da cui provenivano tutte le insegnanti che hanno operato a Lodi. Anche se bisogna dire che il nome della Gaffurio era legato alla danza già dagli anni Trenta: esisteva un corpo di ballo legato ai teatri attivi a Lodi, il teatro Verdi e il Gaffurio».

Un’affermazione e un radicamento nel territorio che ha gettato molti semi, destinati a produrre risultati significativi: «In Gaffurio si sono formate generazioni di musicisti, che si sono poi affermati sul piano professionale e come insegnanti: da Roberto Parenti, che insegna al Conservatorio di Milano, al pianista Pietro De Luigi, all’organista Michelangelo Lapolla, che è il presidente dell’associazione; fino ad arrivare alla generazione dei giovanissimi, da cui stanno emergendo talenti come Giovanni Bracchi e Simone Anelli». Centinaia di studenti, negli ultimi cinquant’anni, sono stati seguiti e preparati ad affrontare gli esami di conservatorio. Ma non c’è solo la strada della tradizione: «La Gaffurio – continua Camera – è cambiata molto negli ultimi decenni, per esempio con l’apertura a nuovi generi, sia musicali, sia nell’ambito della danza. Adesso, rispetto a quella delle origini, c’è una realtà molto più variegata, dove trovano spazio sia la formazione in vista di uno studio professionale, sia quella amatoriale. C’è spazio per tutti, negli ultimi anni è nettamente aumentato il numero degli adulti che frequentano i corsi». La scuola ospita circa seicento allievi, «un numero ragguardevole – commenta il direttore –se si pensa alla crisi culturale oltre che economica: studiare la musica classica non è una scelta favorita dai media; per cui è molto interessante vedere che c’è ancora molta voglia di avvicinarsi alla musica in tutte le sue forme».

Un altro merito dell’istituto lodigiano è aver dato l’impulso alla nascita di altre realtà in ambito musicale: «Dagli anni Sessanta – dice Camera – sono nati diversi centri di musica e danza, alcuni dapprima come sezioni staccate, come Melegnano, San Colombano e San Donato, che poi hanno acquistato una loro autonomia. E anche a Lodi sono state create altre realtà didattiche di successo, spesso fondate da ex allievi formati alla Gaffurio».

Per festeggiare il centenario sono già in programma diverse iniziative, che copriranno tutto l’arco del 2017. «La prima è il concerto del 7 maggio all’Auditorium Bipielle, di cui saranno protagonisti i nostri ensemble strumentali e corali, dedicato alla contaminazione tra generi e culture musicali diverse. L’evento più importante sarà una serata di musica e danza al teatro alle Vigne nel mese di ottobre, che riserverà non poche sorprese. Poi restano, come sempre, le proposte estive legate a Lodi al Sole, nell’ambito della collaborazione in atto col comune di Lodi. Infine, la pubblicazione di un volume fotografico, che va a integrare la ricostruzione storica pubblicata l’anno scorso sull’Archivio storico ad opera di Ferruccio Pallavera e Angelo Stroppa».

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