Il pane quotidiano nella nuova era
Un tempo, prima che in ogni casa ci fosse una cucina, si cuoceva il pane nel forno di quartiere, promuovendo indirettamente lo scambio sociale tra le persone che qui avevano un punto di riferimento. In una chiave di lettura attuale, si potrebbe dire che il coronavirus abbia quasi restituito ai panifici la stessa funzione comunitaria. Con i forni tornati ad essere “luoghi rifugio” o almeno, senza entrare troppo in discorsi filosofici, servizi di prossimità salvaspesa per le famiglie in quarantena e punti di ritrovo “consentito” per chi con l’acquisto del pane sperava in una parola di conforto.
Viaggio del nostro quotidiano tra i fornai del Lodigiano e del Sudmilano per raccontare come sta cambiando questa arte in questa fase delicata.
Leggi l’approfondimento sull’Edizione de Il Cittadino di Lodi in edicola venerdì 22 maggio