Il teatro alle Vigne in crescita: il pubblico è a più 40 per cento

La struttura nel centro di Lodi è aperta anche ad artisti lodigiani

C’è fermento al teatro alle Vigne: in sala ci sono persone al lavoro per ultimare l’allestimento della scenografia, delle luci, per far sì che tutto sia pronto per lo spettacolo “Lacci”, con Silvio Orlando. Piera Rossi, la direttrice, si è allontanata dal suo ufficio ed è nella sala della biglietteria, ma nonostante la frenesia che c’è nelle ore che precedono uno spettacolo, si ferma per raccontare di una realtà, quella delle Vigne, che è decisamente in crescita, con una stagione da tutto esaurito. «Quando sono arrivata, nel 2014, non immaginavo che avremmo avuto un incremento di pubblico così repentino e importante, perché la situazione dei teatri italiani, è difficilissima - spiega -. Qui a Lodi, invece, abbiamo avuto un aumento di pubblico del 40 per cento, e ogni anno abbiamo dei miglioramenti, sempre più abbonamenti».

Il teatro ha mantenuto lo zoccolo duro di utenti affezionati, ma si è aperto anche a un pubblico diverso: «Abbiamo rinnovato il sito, attivato la biglietteria on line in parallelo a quella tradizionale, abbiamo una persona che cura i rapporti con il pubblico, con la stampa, che cura i social network» prosegue la direttrice. Si sta lavorando anche sulla struttura: «Sono costi importanti, ma che bisognava sostenere: sostituiremo il sipario e i tendaggi perché devono rispettare le normative. Nel frattempo, abbiamo avviato il progetto delle Officine del teatro, per far vedere quello che si nasconde dietro le quinte, e anche questa realtà è in crescita. L’importante è puntare sulla qualità: io non ho mai accettato di abbassare il livello per avere più pubblico, anzi ho cercato di lanciare anche proposte impegnative, come il teatro-scienza, e il successo della recente “Ipazia” ha dimostrato che stiamo vincendo la sfida. In ogni caso, non sto parlando di spettacoli elitari: il buon teatro deve saper parlare a tutti». L’anima di un teatro rimane sempre la produzione: «Ogni anno abbiamo prodotto uno spettacolo: quest’anno andrà in scena “Ada la solitaria”, con i lodigiani Elsa Bossi e Alberto Braida, due artisti che si esibiscono in tutto il mondo e basato su testi in prosa di Ada Negri. La qualità, quindi, non ha tralasciato la lodigianità delle Vigne, che quest’anno ha aperto con il sold out di Filippo Caccamo, ora in tour in tutta Italia, e chiuderà con Virginia Veronesi.

Anche il sogno nel cassetto di Piera Rossi è tutto lodigiano: «Mi piacerebbe riportare a Lodi “Narciso”, un’opera barocca con testo del De Lemene: qui è impensabile realizzare una “Traviata”, ma una piccola opera barocca si può fare, coinvolgerebbe moltissime maestranze, porterebbe a Lodi musicisti, ci sarebbero le prove tutti i giorni: questo rappresenta la vera vita del teatro».

Federico Gaudenzi

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