Cimitero di Lodi devastato dall’ennesimo raid dei ladri

Statue di rame e gesso divelte dalle tombe e portate via, altri monumenti danneggiati. I ladri hanno fatto uno scempio al cimitero Maggiore di Lodi. Una devastazione mai vista prima, forse compiuta su “commissione”, scoperta nei giorni scorsi dai custodi del camposanto e venuta alla luce solo ieri.

Nel mirino le tombe storiche, almeno una decina, che si trovano nel portico che delimita il perimetro del cimitero, in particolare quelle più vicine all’ingresso principale. I ladri hanno anche usato l’argano manuale, utilizzato normalmente per calare le bare nel terreno, per sradicare una statua in bronzo da una tomba nel campo nei pressi della chiesa.

I carabinieri di Lodi hanno effettuato il sopralluogo mercoledì mattina, e hanno avviato subito le indagini, mentre per il Comune è intervenuto un dirigente dell’ufficio tecnico per verificare lo stato delle cose. Alcuni danni, ingenti, sono apparsi evidenti, altri forse verranno scoperti solo quando i familiari verranno a far visita ai propri cari o durante i normali controlli fatti dai custodi.

Per entrare la banda ha forzato i due cancelli che si trovano sul retro del cimitero, verso il nuovo canile. All’interno sono stati portati dei furgoni, mentre per trasportare busti e statue i ladri si sono serviti delle carriole e dei carrelli a disposizione per i servizi funebri. L’impressione è che abbiano agito a colpo sicuro, quasi sicuramente nei giorni precedenti era stato fatto un sopralluogo.

Il raid è durato quasi l’intera notte. Almeno 10-15 le tombe prese di mira. Un monumento cinerario è stato aperto, ma all’interno non c’era nulla oltre all’urna. Spariti alcuni angeli di varie dimensioni, in gesso, e mezzi busti, mentre altri sono stati danneggiati. I ladri hanno provato poi ha staccare un medaglione in bronzo, con un’effigie, da una stele, ma non ci sono riusciti e lo hanno lasciato inclinato; sparita invece una statua a forma di leone che faceva la “guardia” a una lapide in stile egizio: in questo caso è stato divelto anche il cancello in ferro battuto.

Percorrendo il portico si vedono vasi rovesciati e detriti a terra, ma non è facile capire quali tracce siano del raid compiuto dell’altro giorno e quali invece siano lì da più tempo. L’operazione più complicata è stata sottrarre la statua in bronzo, a grandezza naturale, staccata da una tomba vicino alla chiesa, l’unica presa di mira nel campo e non sotto il portico. In questo caso i ladri hanno utilizzato l’argano manuale, spostato da almeno due persone, che si è anche danneggiato per lo sforzo e ora è inutilizzabile.

In passato sono stati numerosi i furti al cimitero, ma sempre di rame, anche con danni ingenti alle strutture. Mai prima d’ora però era stato compiuto un furto simile. Gli ingressi in ogni caso non sono dotati di telecamere ne di allarme.

Ora i carabinieri sono al lavoro per individuare gli autori del furto e chi invece lo ha commissionato. Probabilmente quanto sottratto, il cui valore non è stato calcolato, andrà ad alimentare il mercato nero delle opere arte.

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