Parla Mario Cattaneo: «Con il ladro è stata una lotta»

“I carabinieri mi hanno chiesto più volte se avessi sparato due colpi, ma sono certo di averne sparato uno solo. L’altro era in canna nella mia doppietta ed è per questo che cercavo di non farmela strappare. Avevo paura che mi potessero sparare”.

Sono le prime parole di Mario Cattaneo, il 67enne ristoratore di Gugnano che nella notte fra giovedì e venerdì ha ucciso con un colpo di doppietta calibro 12 il ladro romeno che lo stava derubando.

“Ho ancora male al braccio e alle costole, ne ho una incrinata. Con il ladro è stata una lotta dura. Mi ha afferrato il fucile non appena ho sfondato con un calcio la porta, bloccata dai mobili accatastati, e ricordo solo che il colpo è partito mentre stavo cadendo a terra. Mi ha trascinato per 5-6 metri almeno prima di fuggire. Se ho avuto la percezione di aver colpito il complice? Assolutamente no. Non ho saputo che qualcuno era morto fino a quando non mi hanno portato i soccorritori in pronto soccorso a Lodi e mentre attendevo il mio turno in sala d’attesa mi hanno circondato 4 carabinieri che poi non mi hanno più lasciato”.

La moglie Fiorenza ha un pensiero per il ladro 33enne morto: “Da mamma non posso non pensare ai genitori del ragazzo che è morto. Era un delinquente ma comunque un essere umano”.

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