Candidato leghista condannato, polemica a Sant’Angelo

Riconosciuto tra i protagonisti degli scontri con il centro sociale pavese “il Barattolo”. Indagato insieme a nove persone, unico rinviato a giudizio per quei fatti, nel 2011, Diego Di Sopra è stato condannato a 14 mesi di reclusione. Sentenza poi confermata in appello, con il riconoscimento però della sospensione condizionale della pena. Diego Di Sopra, ex coordinatore provinciale di Pavia di Forza Nuova, oggi è candidato alle comunali di Sant’Angelo sotto il simbolo della Lega nord, nella lista con cui il Carroccio - insieme a Forza Italia e lista civica “Un ponte per unire” - candida a sindaco Maurizio Villa. Una candidatura che, oggi, infiamma il panorama politico locale, anche alla luce di un evento sulla sicurezza organizzato da Forza Nuova, a cui ha partecipato il candidato “leghista”.

Sulla condanna oggi alzano la voce sia Angelo Pozzi, candidato sindaco della coalizione “Voltiamo Pagina”, sia la candidata del Movimento 5 Stelle Maria Cristina Vitale. «Ci risulta che la condanna sia stata confermata in appello - argomenta Angelo Pozzi a “il Cittadino” - : è più che sufficiente per constatare la gravità dei fatti. La questione politico-morale non è un dettaglio. Ci chiediamo se Villa ne sia consapevole. Il candidato Villa, la Lega e Forza Italia erano a conoscenza di questi fatti e hanno taciuto, oppure a loro va bene così? Invitiamo le forze politiche locali e provinciali e le associazioni del territorio a prendere in merito una posizione chiara e decisa». Pozzi sottolinea anche l’appoggio politico, esplicitato a mezzo stampa da Gianmario Invernizzi, attuale coordinatore di Alleanza Lodigiana ed ex referente santangiolino di Forza Nuova, che in una lettera ha espresso l’invito agli elettori a votare Di Sopra e la lista Villa Sindaco come «unica lista che porta avanti le istanze e le idee della Destra». «Non sono altri che mascherano, ma è la lista che candida Villa a targare Lega un soggetto che fa, o ha fatto parte, di Forza Nuova - ha aggiunto Pozzi - : il gruppo Lega-Forza Italia non ha dimostrato trasparenza e sincerità, accogliendo dall’estrema destra contributi mascherati». Dura anche la candidata a 5 Stelle Maria Cristina Vitale: «Siamo rimasti sorpresi perché per il nostro modo di fare politica è inaccettabile che ci sia in lista un condannato - ha argomentato Vitale - : tra l’altro, visto i numeri dei candidati, che raggiungono il numero di 16, non era neppure indispensabile la candidatura di Di Sopra. A cosa si arriverà? All’incarico di assessore alla sicurezza con lo slogan “più spranghe per tutti”?». Contattando il quartier generale della campagna elettorale leghista, a rilasciare dichiarazioni sul caso sono l’interessato, ovvero Diego Di Sopra, che è stato anche candidato sindaco a Villanterio, nel Pavese, e il segretario cittadino del Carroccio. «Da diversi anni sono attivo nella Lega nord, e ho anche ricoperto l’incarico di consigliere comunale di opposizione a Villanterio, mettendoci tutto l’amore per il territorio - ha detto ieri Di Sopra - : ho deciso di candidarmi a Sant’Angelo, lasciando l’incarico di consigliere a Villanterio, per cambiare in meglio questo Comune e questi attacchi li ritengo strumentali. I fatti sono risalenti al 2008 e dopo aver fatto ricorso mi sono state riconosciute tutte le attenuanti. Questo attacco denota per l’ennesima volta la pochezza di idee e contenuti delle altre liste».

Sul caso interviene anche Giancarlo Boari, segretario cittadino della Lega nord. «Conosco Diego da diverso tempo e lo ritengo una persona capace e volenterosa e conosco molte famiglie di Villanterio dispiaciute di aver perso una figura di riferimento come Di Sopra: mi chiedo se siano davvero questi i problemi di Sant’Angelo».

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