È morto Natale Riatti, due volte sindaco di Lodi

Si è spento in ospedale l’ex esponente della Democrazia Cristiana; fu docente di Storia e

Filosofia al Verri. Stamattina i funerali a San Lorenzo

Lodi piange Natale Riatti, due volte sindaco di Lodi e apprezzatissimo docente del liceo Verri. È morto sabato in ospedale, aveva 91 anni. I funerali si svolgeranno questa mattina (10.30) nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo, poi la salma verrà trasferita nel cimitero di Riolo per la tumulazione nella tomba di famiglia.

Già esponente della Democrazia cristiana, ha indossato la fascia di primo cittadino dal 1952 al 1956, poi dal 1965 al 1968. Un periodo non facile per tutto il Paese, che usciva stremato dal conflitto mondiale.

Lo stesso sindaco emerito aveva ricordato, in un intervento pubblico nel 2006 in Broletto, alcuni momenti del suo impegno. E i pensieri erano tornati al suo legame con Enrico Mattei. In quella sua relazione aveva anche ricostruito come era stato realizzato il parco dell’Isola Carolina: era sorto grazie ad un regalo del fondatore dell’Eni, con cui erano stati acquistati gli alberi dell’area verde.

Nato nel 1922, Riatti aveva dovuto affrontare la tragica esperienza della guerra, ma dopo l’8 settembre 1943 era riuscito a scappare e a nascondersi da alcuni parenti. Era stato fin dall’inizio antifascista, valori in cui era cresciuto da quando aveva frequentato l’oratorio di San Lorenzo. Dopo la sua laurea umanistica, aveva iniziato ad insegnare al Collegio Maria Bambina di Lodi. Poi era diventato docente al liceo classico Verri, come professore di storia e filosofia. Tra i suoi alunni anche alcuni politici ancora in carica in Broletto.

«È stato mio professore per anni – sottolinea il presidente del consiglio comunale, Gianpaolo Colizzi -. Ricordo che era un insegnante molto preciso, dettava le sue dispense di filosofia e con me aveva un rapporto un po’ conflittuale, per il mio comportamento un po’ da discolo di allora. Ho avuto uno stretto rapporto con lui anche dopo il suo ruolo di docente. Ci legava un comune interesse per la storia della città. È stata la memoria storica del capoluogo e quella sua relazione di qualche anno fa in consiglio rimane scolpita ancora oggi negli annali».

In omaggio all’impegno di Riatti, alle esequie ci sarà anche in forma ufficiale il gonfalone di Lodi, oggi verranno abbrunate le bandiere del municipio e il consigliere Ernesto Acenozzi porterà la fascia dell’assemblea del Broletto ai funerali (in rappresentanza del consiglio comunale, d’accordo con il presidente Colizzi e il vice Francesco Milanesi).

Parole di commemorazione anche da parte di Angelo Mazzola, già deputato della Democrazia cristiana, sindaco di Graffignana e poi consigliere provinciale di Forza Italia: «Mi dispiace per questa scomparsa. Riatti è stato docente apprezzato e sindaco. Era un politico preparato e molto più capace di tanti che sono impegnati ora». È intervenuto anche il deputato Pd, Lorenzo Guerini: «Oltre ai legami di stima, c’era anche un affetto famigliare. Era il padre di mio cognato. È stato un uomo di grande dirittura morale e una figura storica della Dc».

Infine il sindaco in carica Simone Uggetti: «Cordoglio per la perdita di un’importante figura in città».

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