Otto uffici postali rischiano la chiusura

Proposta di razionalizzazione estiva e tagli agli orari di apertura

La razionalizzazione di Poste Italiane Spa colpirà nei mesi estivi gli uffici mono-operatore di 8 comuni del Lodigiano. In tutta la Lombardia in comuni interessati dalla razionalizzazione sarebbero cento.

Le sedi postali di Valera, Boffalora, Crespiatica, Corte Palasio, Cervignano, Terranova, Santo Stefano e Zorlesco sono a rischio di forte ridimensionamento con un’apertura parziale verticale per alcuni giorni la settimana o addirittura di chiusura stagionale. Con tutte le incognite sulla durata di un provvedimento del genere. E tuttavia non tutti ci stanno, e da Valera Fratta parte un appello alle altre amministrazioni per coordinare delle iniziative di contrarietà al progetto.

Al momento si tratta di una proposta di razionalizzazione estiva che deve ancora essere confermata, ma i dirigenti territoriali di Poste Italiane stanno già effettuando degli incontri con gli amministratori locali per illustrare i propri piani.

E ci sono pochi dubbi sul significato della razionalizzazione, come esposto con chiarezza dagli amministratori di Valera Fratta in un volantino in distribuzione in questi giorni a firma del sindaco Giorgio Bozzini: «Razionalizzare, per Poste Italiane Spa, significa chiusura definitiva o nella migliore delle ipotesi chiusura solo in alcune giornate».

Proprio a Valera l’incontro tra i vertici regionali di Poste Italiane e gli amministratori comunali è andato in scena lunedì pomeriggio e l’ipotesi prospettata è stata quella di passare da un’apertura quotidiana a un’apertura per quattro giorni, sabato compreso, con la chiusura nelle giornate di lunedì e mercoledì. «Gli amministratori e il sindaco in particolare, fermamente contrari a tale scelta, hanno espresso serie perplessità sulle decisioni di Poste Italiane - si legge ancora nella comunicazione del comune -. L’amministrazione provvederà a coordinarsi in breve tempo con le amministrazioni comunali coinvolte e manifesterà, con atti dovuti, la contrarietà agli organi competenti».

Si profila dunque la possibilità di un fronte comune tra le varie amministrazioni interessate dal piano di riorganizzazione, che per il momento non è ancora ufficiale e dovrebbe avere un carattere solo stagionale per il periodo estivo. Gli uffici interessati sono quelli per cui le valutazioni economiche di costi e ricavi suggeriscono una rivisitazione delle aperture, almeno durante la stagione calda.

In realtà, in passato, alcune riorganizzazioni partite esattamente come questa solo per l’estate, sono poi diventate permanenti. Il caso più eclatante è quello di Zorlesco, la frazione di Casale che l’anno scorso aveva conosciuto un’apertura a giorni alterni per il periodo estivo, con chiusura totale ad agosto, e poi aveva visto estendere il provvedimento a tutto l’anno.

E proprio da Zorlesco, 2 mila abitanti, parte una riflessone in più che si trasforma in preoccupazione: se oggi è aperto un giorno sì e un giorno no, quale ulteriore razionalizzazione può subire se non la chiusura?

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