VIZZOLO Muore la notte di Capodanno al Predabissi, i suoi organi salvano delle vite

Prelevati fegato, cornee e osso di un 50enne durante un maxi intervento chirurgico di sei ore

Con un gesto di grande generosità e altruismo, al Predabissi sono stati donati il fegato, le cornee e l’osso di un 50enne stroncato da un’emorragia cerebrale, grazie ai quali sarà possibile salvare altre vite. È successo tutto nella notte di Capodanno all’ospedale di Vizzolo, dove è stata accertata la morte cerebrale del 50enne di Milano a causa di un ictus: iniziato alle prime luci del 2023 e concluso solo dopo sei ore, il complesso intervento ha interessato il fegato, le cornee e l’osso del paziente deceduto.

Il prelievo è stato eseguito dall’equipe di chirurgia dei trapianti arrivata dall’Asst Grande Ospedale metropolitano Niguarda supportato dal coordinamento trapianti dell’Asst Melegnano Martesana con gli specialisti del reparto di rianimazione e del personale del blocco operatorio del Predabissi: le cornee sono state poi portate alla Banca degli occhi dell’Ircss San Matteo di Pavia, mentre l’osso è stato preso subito in consegna dagli operatori della Banca regionale dei tessuti con sede all’Asst Pini-Cto. L’operazione ha visto al lavoro diversi professionisti sanitari dell’ospedale di Vizzolo: dalla responsabile infermieristica del coordinamento aziendale prelievo organi Isabella Carturan agli anestesisti della terapia intensiva diretta da Giovanni Marino Davide Vailati, Maja Petrov, Emilio Bonvecchio e Caterina Valcarenghi passando alle infermiere Floriana Scacco, Eleonora Canette, Laura Verderio e Federica Lucchini della rianimazione. Il tutto completato dalla preziosa collaborazione del direttore medico del Predabissi Pierangelo Sarchi con gli operatori della neurologia e Stroke unit diretta da Carla Zanferrari e dell’anatomia patologica del direttore Paolo Giunta. «In un momento di immenso dolore, è stato un gesto commovente e di grande umanità, che darà ai riceventi una speranza di vita migliore - sottolinea la direzione generale dell’Asst -. Ringraziamo quindi i familiari del 50enne e tutto il personale sanitario, che hanno trasformato la sofferenza in una nuova vita».

© RIPRODUZIONE RISERVATA