SUDMILANO I problemi dei trasporti e degli ospedali vanno affrontati senza divisioni politiche

La riflessione di Marco Ostoni nel pieno della campagna elettorale

Sanità e trasporti sono indubbiamente due tematiche “calde” nel Sudmilano e che l’imminente appuntamento elettorale - nel quale sono coinvolti tre comuni lungo la via Emilia (San Donato, Melegnano, Dresano) - contribuisce a surriscaldare, anche se, probabilmente, le maggiori difficoltà in termini di dotazione e qualità dei servizi riguardano, specie per i trasporti, l’asse della Paullese, ancora sguarnito di una viabilità su rotaia nonostante le lunghissime battaglie per il prolungamento della MM3.

Tornando al “fronte Emilia”, per quanto concerne la mobilità pubblica è notizia di ieri l’impegno della Regione a ripristinare la linea S12 che si aggiunge al passante S1 nel collegare il Sudmilano (a partire da Melegnano) con il capoluogo. Si tratta tuttavia di un impegno parziale e non ufficiale, non scevro di un certo sapore elettorale essendo altresì figlio delle sollecitazioni emerse dopo un’interrogazione presentata dal M5S nei giorni scorsi. L’assessore Terzi, infatti, ha chiarito che la reintroduzione della linea che prevede corse ogni 15 minuti fra la cittadina medicea e Milano avverrà solo a partire da dicembre, nelle ore di punta del mattino e del pomeriggio e solo a verifica accertata dell’effettiva necessità del servizio. Una serie di se, in soldoni, che non può certo lasciare soddisfatti i pendolari, costretti oggi a corse sovraffollate e a cadenze del tutto inadeguate (un treno ogni mezzora) sulla S1, in spregio - fra l’altro - delle norme anti-Covid che dovrebbero garantire distanze di sicurezza fra i passeggeri e che, presumibilmente, in autunno/inverno torneranno a essere stringenti. Al netto dei problemi di costi (cui però il PNRR dovrebbe in parte sopperire), viene da chiedersi cosa osti ancora, nel 2022, ad avere a tutti i livelli istituzionali e trasversalmente in tutte le forze politiche una sensibilità al passo con i tempi circa la necessità di spingere al massimo sul potenziamento del trasporto pubblico sostenibile, vale a dire su rotaia, oltretutto in presenza di una rete infrastrutturale già esistente e funzionale.

Quanto alla voce-sanità, sono molti i nervi scoperti - e che la pandemia ha contribuito ancor più a mettere in luce - su cui a livello territoriale occorrerebbe intervenire con decisione (dai servizi di guardia medica al pronto soccorso, dalla carenza di medici/pediatri alla distribuzione dei centri vaccinali, fino ad arrivare al delicato tema dei servizi e delle residenze per gli anziani). Ma anche in questo caso il clima della campagna elettorale poco aiuta, perché vede da una parte le forze del centrodestra difendere l’esistente e, soprattutto, spingere sulla prospettata (ma ancor poco nota ai cittadini) riforma avviata dalla Regione, e dall’altra le forze avversarie (Cinque stelle e centrosinistra) puntare quasi esclusivamente il dito sugli errori commessi e sui presunti “vizi” della riforma, senza che vi sia l’occasione di un momento di sintesi in grado di fare chiarezza e – soprattutto – di tratteggiare percorsi per migliorare i diversi esercizi.

Ancora una volta, insomma, si denota fatica - a livello politico e istituzionale - nel costruire una comune tensione verso il bene comune, al di là dei colori e delle casacche di appartenenza. A quando un cambio di mentalità?

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