Schering, c’è il compratore

Mediolanum Farmaceutici vuole l’azienda di Comazzo

Finalmente c’è un nome per il futuro dello stabilimento Schering di Comazzo. È quello del Gruppo Mediolanum Farmaceutici che, insieme alla finanziaria Ferruzzi, è intenzionato ad acquistare la fabbrica lodigiana, che interromperà le produzioni tra la fine del 2011 e i primi due mesi del 2012 trasferendo l’attività in Belgio. Il nome della Mediolanum è stato comunicato ieri mattina ai sindacati lodigiani del comparto chimico dai responsabili della Schering durante l’incontro in programma nella sede dell’Associazione industriali di Milano.

Il Gruppo Mediolanum ha sede a Milano, è sorto nel 1972 e si occupa di commercializzazione di prodotti farmaceutici. Non produce però direttamente in Italia i propri prodotti. A livello europeo il gruppo conta circa 700 dipendenti, di cui 240 in Italia, e tra questi 170 impegnati come informatori scientifici. Fa parte del Gruppo Mediolanum anche la società Cristal Farma, nata nel 2004 e che si occupa di fitocosmesi, cioè di prodotti cosmetici realizzati con estratti vegetali.

L’accordo tra la Schering e il Gruppo Mediolanum non è stato ancora formalizzato, almeno secondo quanto comunicato dai sindacati ieri a margine dell’incontro. Sindacati che, per loro stessa ammissione, sono rimasti sorpresi dalla scelta della Schering di concludere l’operazione proprio con il gruppo farmaceutico milanese. «Siamo rimasti un po’ spiazzati - hanno affermato - perché il nome del Gruppo Mediolanum non era mai emerso in questi mesi». Poche, al momento, le informazioni sul piano industriale della Mediolanum. Di certo la nuova società non proseguirà a Comazzo le lavorazioni realizzate finora dalla Schering.

Rimangono ancora da approfondire, inoltre, tre aspetti che i sindacati definiscono «fondamentali»: la solidità finanziaria dell’acquirente, il mantenimento della vocazione produttiva dello stabilimento di Comazzo e la ricollocazione all’interno della nuova attività del maggior numero di dipendenti Schering. Temi che i sindacati si aspettano di poter affrontare nell’incontro in programma a metà novembre con la Schering, nella speranza di potersi confrontare anche con la Mediolanum.

Questa mattina intanto è in programma un’assemblea dei dipendenti Schering, attualmente 93. Dal punto di vista lavorativo, l’azienda ha annunciato che dal primo dicembre 2011 nello stabilimento di Comazzo la produzione calerà notevolmente, perché sarà trasferita in Belgio. Per questo dovrebbe scattare la cassa integrazione per 26 dipendenti, in aggiunta ai 10 già in cassa.

«Il nome del Gruppo Mediolanum non era mai emerso finora e dunque è necessario disporre degli approfondimenti - commenta Francesco Cisarri, segretario della Filcem Cgil di Lodi -, rimangono poi valide le nostre tre condizioni su solidità finanziaria dell’acquirente, destinazione produttiva dell’area e salvaguardia del maggior numero di posti di lavoro». «Siamo rimasti sorpresi dal nome dell’acquirente - aggiunge Giampiero Bernazzani, segretario della Femca Cisl -: in attesa del prossimo incontro prendiamo atto delle garanzie della Schering sulla possibilità che il Gruppo Mediolanum sia in grado di rispettare le tre condizioni poste dai sindacati». «La notizia positiva è che finalmente è emerso il nome dell’acquirente - osserva invece Francesco Montinaro, segretario della Uilcem di Lodi - il nostro giudizio rimane però sospeso perché non conosciamo a fondo le intenzioni del Gruppo Mediolanum».

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