San Donato, invasione di conigli

San Donato città dei conigli: ospiti abitudinari (e numerosi) dell’area sotto al quinto palazzo Eni ma non solo, i “leporidi” scavalcano di gran lunga le nutrie nella classifica degli “infestanti” più presenti sul territorio. Per di più, molti di essi sono malati: il contatto degli esemplari selvatici con quelli da affezione deve essere in ogni modo evitato. Nella zona della stazione ferroviaria, la cospicua presenza non ha mancato di essere notata dai pendolari. Al crepuscolo, negli spazi verdi si assiepano decine e decine di esemplari, creando un panorama decisamente insolito in un ambiente fittamente urbanizzato come quello dell’hinterland milanese. A sentire l’ufficio ecologia comunale, tuttavia, il fenomeno nasconde un lato negativo: «Il problema dei conigli è che proliferano molto rapidamente e non hanno competitori naturali. Di conseguenza provocano danni maggiori di quelli delle nutrie, e con le loro escavazioni rischiano di minare le strutture». Se nel contesto sudmilanese le nutrie rappresentano generalmente il nemico numero uno degli agricoltori, nella città dell’Eni, invece, ad essere oggetto di attenzioni speciali sono animali la cui presenza, d’altro canto, è anche «un buon segno: vuol dire che a San Donato c’è tanto verde non curato con pesticidi», come sottolinea l’assessore all’ambiente Andrea Battocchio, il quale propende per un quadro meno allarmistico: «In città i conigli ci sono sempre stati. Siamo una realtà terziaria, perciò i danni all’agricoltura sono minimi. La loro pericolosità sta principalmente nel fatto che, essendo concentrati nell’area di piazza della Pieve e del quinto palazzo uffici, quando attraversano la strada costituiscono un rischio d’incidenti». Tanto più che «i conigli selvatici sandonatesi sono afflitti da una malattia che comporta problemi agli occhi e perdita dell’orientamento: per quanto motivo finiscono facilmente nel traffico e vengono travolti».

La malattia può essere trasmessa ad altri esemplari della stessa specie, «perciò abbiamo affisso appositi cartelli per avvisare chi ha conigli d’affezione di non metterli assolutamente in contatto con quelli selvatici».

© RIPRODUZIONE RISERVATA