SAN DONATO Bimba di un mese gravissima operata al Policlinico: il viaggio della speranza della piccola Alice

La piccola è stata trasportata martedì sera dalla Sardegna in ospedale con un aereo militare

Un viaggio salva vita dalla Sardegna al Policlinico San Donato per una bimba che ha poco più di un mese di vita: la piccola Alice è arrivata martedì a bordo di un aereo militare in condizioni gravi. Figlia di una giovanissima coppia, la mamma 19enne e il papà di 20 anni, la bambina è affetta da una malformazione congenita. I suoi genitori, che vivono in un campo nomadi, si sono resi conto che Alice stentava a crescere e respirava male. Preoccupati per le sue condizioni di salute, i familiari l’hanno portata all’ospedale di Cagliari dove le è stato diagnosticato un difetto interventricolare che richiedeva un intervento urgente in una struttura specializzata. Grazie ad un’ormai rodata organizzazione, è stato rapidamente pianificato il viaggio per fare entrare quanto prima la bambina in una sala operatoria del nosocomio del Gruppo San Donato. Il volo, la paziente ancora in fasce lo ha affrontato insieme alla mamma e ad uno specialista del nosocomio sardo. Dopodiché, una volta raggiunto l’aeroporto militare, ad attenderli c’era un’ambulanza con un a bordo un’infermiera del Policlinico San Donato che è stata con lei fino a quando è entrata in reparto.

L’operazione, a cura dello staff del dottor Alessandro Giamberti (Responsabile delle Unità di cardiochirurgia pediatrica e cardiochirurgia dei congeniti adulti ), si è tenuta ieri pomeriggio, dopodiché è iniziata una delicata fase di attento monitoraggio del suo quadro clinico. Il professor Massimo Chessa, responsabile della divisione di cardiologia dei congeniti adulti, osserva: «I genitori di questa bambina sono stati molto attenti nell’individuare subito dei sintomi anomali nella loro figlia e nel farla visitare nel centro a loro più vicino. Il primo intervento ha previsto un bendaggio dell’arteria polmonare, la bambina verrà tenuta sotto osservazione e intorno ai 6 mesi sarà necessaria una nuova operazione per chiudere il buco che ha nel cuore. Ritengo - conclude lo specialista - che sia fondamentale l’organizzazione logistica che almeno a livello nazionale consenta ai pazienti di essere curati nei centri più adeguati alle loro patologie, come avvenuto per questa bimba».

Nell’arco di un anno sono stati una decina i casi di bimbi, a volte neonati, che sono partiti dall’ospedale di Cagliari insieme alle loro madri a bordo di aerei militari per essere operati d’’urgenza presso il Policlinico San Donato. Grazie infatti ad una collaborazione tra i due nosocomi, i casi di malformazioni congenite più complessi vengono immediatamente indirizzati nell’attrezzato nosocomio del territorio dove arrivano in continuazione giovanissimi pazienti provenenti da una vasta cartina geografica. Oltre alle cure mediche dei luminari del nosocomio, l’accoglienza delle loro mamme, che si trovano a vivere un momento difficile lontano da casa e dal conforto dei propri familiari, conta anche sui volontari dell’Associazione Aicca. Il sodalizio da anni è infatti impegnato a stare vicino ai genitori e a procurare loro ciò di cui hanno bisogno nel periodo che trascorrono in reparto a fianco dei loro piccoli. Un sostegno che non è mani venuto meno neanche nel periodo segnato dalle restrizioni legate alla pandemia in cui la realtà no profit, anche attraverso le videotelefonate, è stato sempre accanto a questi genitori che si trovano improvvisamente a lasciare la loro terra per accompagnare i propri figli in fasce nella struttura specializzata nella cardiochirurgia pediatrica.

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