PESCHIERA Sabato il saluto al sindaco Augusto Moretti. «Era simbolo di speranza per tanti»

Oggi sarà eseguita l’autopsia, don Zaccaria: «Sentivo in lui un alleato»

Sarà eseguita questa mattina l’autopsia ad Augusto Moretti, mentre i funerali saranno sabato mattina, alle 10, nella parrocchia della sacra Famiglia, nella frazione di Bettola. L’intera comunità è listata a lutto per l’improvvisa scomparsa del sindaco morto venerdì scorso, all’età di 54 anni, a causa di un malore nella sua abitazione di Linate. Maggiori dettagli sulle cause del decesso emergeranno dall’esame autoptico.

All’abbraccio collettivo al primo cittadino peschierese e ai suoi familiari, fatto di messaggi, parole toccanti, memorie e gesti, si aggiunge l’accorato ricordo del parroco don Zaccaria Bonalumi, al servizio nella realtà locale dall’anno 2016.

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«Ci conoscevamo da un paio d’ anni, da quando si era presentato prima delle elezioni amministrative - rammenta -. Mi aveva colpito molto la passione che Augusto riponeva nei confronti delle “ferite” delle persone», intese come i piccoli grandi problemi, della natura più disparata, di ciascun cittadino e i cosiddetti “brutti momenti” che di volta in volta potevano angosciarli. Ecco, lui nutriva il desiderio di curare le “ferite” - aggiunge -. Si è dunque messo in gioco, con grande coraggio e impegno, rappresentando un simbolo di speranza per tanti».

Un approccio questo che non è passato inosservato, anzi ha lasciato una traccia indelebile in chi lo conosceva.

«Dei suoi molti collaboratori non ce n’è uno che non pianga in questi giorni - continua don Zaccaria -. Augusto stava creando non soltanto una squadra, ma una vera e propria famiglia al servizio della comunità in qualità di sindaco, di professionista e di cristiano».

Il sacerdote poi si abbandona a una riflessione puramente personale. «Sapevo di poter contare su di lui, al di là di faccende tecniche, questioni burocratiche, lamentele, richieste di bisogno e di confronto - prosegue -. Ho sempre “sentito” in lui un alleato, una persona amica che ha stretto “con te” un’alleanza perché “tu sei” il prete e come lui servi, con le debite differenze, le persone e la comunità». La sua idea di servizio a favore di Peschiera era totalizzante e valicava i normali confini della figura istituzionale.

E a tal proposito «lui non escludeva Dio dalla società, dai rapporti, dal pensiero. Mi ha insegnato - conclude - come si fa il cristiano in mezzo alla politica, che lo ritengo una cosa estremamente difficile».

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