PAULLO Battaglia di firme per salvare il Bosco di San Pedrino

Le sottoscrizioni via Internet sono già arrivate a quota trecento

È un piccolo sogno cullato da tempo, una «sfida forse un po’ ingenua e un po’ incoscente», ma quella dei residenti del quartiere San Pedrino sta diventando una «piccola grande battaglia per cercare di lasciare un segno concreto». Viaggia in rete, sulla piattaforma change.org, e punta a raccogliere sempre più consensi, la petizione avviata nei giorni scorsi da un gruppo di residenti del quartiere paullese dove i futuri progetti edificatori mettono a rischio la sopravvivenza di quello che «negli anni è diventato un prezioso angolo di rinaturalizzazione spontanea». Al centro della raccolta firme, che al momento sfiora le 300 adesioni, c’è quello che viene chiamato Bosco di San Pedrino, un’area – di proprietà privata – stretta tra il quartiere a nord del comune di Paullo e la ex statale Paullese. La zona, incolta da decenni, è attraversata dalla roggia Regina Codogna, che ha anche creato, nel fitto della boscaglia, un piccolo laghetto, e si è trasformata in un vero e proprio bosco di città, animato da specie animali diverse – sarebbero state avvistate anche volpi – e habitat abituale di molti uccelli. Di fatto, sostengono i promotori della raccolta firme, questo «è l’unico vero polmone verde per la città di Paullo» oltre a rappresentare un “gioiello ambientale” che si vorrebbe suscitasse l’attenzione di enti e associazioni capaci di avviare un percorso destinato a trasformarlo in are di interessa ambientale. La petizione, che è sottoscrivibile al link https://www.change.org/p/comune-di-paullo-salviamo-il-bosco-di-san-pedrino-a-paullo, punta proprio alla sensibilizzazione di chi «ha la possibilità di inserire l’area in questione tra quelle riconosciute come aree boscate di interesse regionale». La richiesta è quindi che qualcuno si faccia carico dell’inserimento del boschetto cresciuto negli ultimi anni tra le aree da proteggere, con il sogno di poter trasformare il Bosco di San Pedrino in una vera e propria oasi capace di diventare barriera verde contro inquinamento e consumo del suolo.

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