Incendiato nella notte il cantiere della basilica di Melegnano

I vigili del fuoco sono subito arrivati limitando i danni, non ci saranno ritardi nei lavori

Con il principio d’incendio divampato in piena notte, i vandali hanno messo nel mirino il cantiere ai lati della basilica nel cuore di Melegnano, dove con l’arrivo della gru fissato per oggi entra nel vivo il restyling di canonica, archivio, museo e biblioteca parrocchiale. Nel fine settimana a dare notizia di quanto avvenuto nelle notti scorse è stato il prevosto don Mauro Colombo, che ha denunciato l’episodio alle forze dell’ordine presenti in città. «Attorno alle 2.30 sono stato svegliato dai vigili del fuoco perché dal cantiere in piazza Risorgimento proveniva una forte puzza di plastica bruciata - sono state le sue parole -. Quando siamo accorsi per capire cosa fosse successo, ci siamo resi conto che era scoppiato un principio d’incendio, spento in breve tempo dai pompieri di Melegnano. Per fortuna non sono stati registrati danni, il giorno successivo l’intervento è ripreso regolarmente senza alcun problema: con l’episodio denunciato alle forze dell’ordine cittadine, resta il mistero su chi possa aver appiccato il rogo, che ha interessato la plastica presente dal lato del giardino in via Bersani».

Continuano intanto a pieno ritmo i lavori negli immobili ai lati della basilica di San Giovanni Battista, dove l’intervento vedrà la completa riqualificazione di canonica, archivio, museo e biblioteca parrocchiale. «In questa fase sta proseguendo la demolizione interna di casa parrocchiale, archivio e museo - conclude don Mauro -: dal piano terra e dalla cantina sono già stati rimossi il pavimento e il cemento, lunedì ( oggi , ndr) verrà montata la gru per la complessiva asportazione dei detriti».

L’intervento prevede in particolare la creazione di uno spazio museale dedicato allo storico prevosto monsignor Alfredo Francescutto, (1924-2018), all’interno del quale verrà esposta in modo permanente la celebre Bolla del Perdono, che il 20 gennaio 1563 venne donata alla città da Papa Pio IV. All’altro storico sacerdote locale don Cesare Amelli (1924-2002) verrà invece intitolato l’archivio recuperato, dove sono conservati documenti antichissimi risalenti al 1500, 1600 e 1700, l’esperto Moreno Vazzoler lo considera addirittura l’ottavo per importanza nell’intera Diocesi milanese.

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