I sindaci del Sudmilano contestano l’Area B di Sala: «Una scelta folle, va ripensata»

Melegnano, San Giuliano e Peschiera contro i nuovi divieti introdotti a Milano

Diversi sindaci del Sudmilano su tutte le furie per i divieti di circolazione in Area B a Milano autorizzati dal sindaco Beppe Sala. Entrate in vigore il 3 ottobre, le nuove misure vietano l’ingresso - dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle ore 19.30 - a tutti i veicoli fino a Euro 2 benzina ed Euro 5 diesel. Con questa mossa, si contano più di 800mila veicoli in Lombardia automaticamente “tagliati fuori” dalla città di Milano, costretti quindi a diventare pendolari dalla propria abitazione o lasciando la propria auto nelle città più vicine al capoluogo lombardo.

L’hinterland però non sembra essere d’accordo sulle decisioni di Sala principalmente per due motivi. Il primo lo si può trovare nel recente malcontento espresso dal sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano, che ha accusato Sala di “non aver risolto il problema dell’inquinamento, ma di averlo semplicemente spostato”, dato che molti veicoli che non possono entrare a Milano stazionano proprio a Sesto. In secondo luogo, la mancata consultazione dei comuni dell’hinterland ha fatto storcere il naso a chi vive alle porte della città. «È una scelta folle - afferma il sindaco di San Giuliano Marco Segala -. Ieri ( il 24 ottobre, ndr) sono intervenuto personalmente durante il consiglio di Città Metropolitana, chiedendo a Sala di fare il sindaco di Città Metropolitana, non solamente di Milano». Anche il sindaco di Melegnano Vito Bellomo contrario alla decisione: «Purtroppo il sindaco Sala ci ha abituati a prendere le decisioni senza consultare i comuni limitrofi. Anche diversi sindaci del centrosinistra non concordano con le sue decisioni. Queste misure andrebbero assolutamente riviste». Le lamentele arrivano anche dal sindaco di Peschiera Augusto Moretti, primo cittadino di una delle città di prima fascia di Città Metropolitana: «Credo che le modalità scelte dal Comune di Milano siano completamente sbagliate. Il loro modo di procedere denota una scarsissima attenzione alle esigenze dei comuni nella fascia della Città Metropolitana e dei cittadini che vi abitano. Questa sorta di ecologismo radical chic non ha nulla a che fare con la tutela e la salvaguardia del Paese. Il mio invito a Beppe Sala è che si possa aprire tra tutti i comuni un dialogo leale per arrivare a ragionare in termini di Città Metropolitana, e non di singoli comuni attenti esclusivamente ai propri bisogni». Le decisioni concrete arrivano anche dai centri più piccoli come Dresano, dove il capogruppo consiliare Daniela Pilloni ha presentato una mozione urgente chiedendo la sospensione delle nuove restrizioni, individuando parcheggi di interscambio per i pendolari ed applicando tariffe agevolate per lavoratori, studenti e cittadini che hanno necessità di recarsi in determinate zone della città di Milano, al fine di incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico.

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