Fumata bianca per Rocca Brivio, scongiurata la vendita

L’assemblea dei soci dovrà cercare nuove strade per il futuro del maniero di San Giuliano

Per il momento è stata accantonata la temuta ipotesi che Rocca Bivio venga venduta ai privati. Dopo una serie di slittamenti, ieri mattina si è tenuta l’assemblea dei soci a cui hanno preso parte i rappresentanti di Cap Holding, che detiene il 51 per cento delle quote, insieme ai referenti dei Comuni di San Donato, San Giuliano e Melegnano e a un esponente dell’associazione culturale.

In base alle indiscrezioni si è trattato comunque di un incontro interlocutorio in quanto le parti torneranno a riunirsi nel breve termine per valutare la strada da intraprendere dopo gli ultimi due bandi, tesi ad individuare degli operatori disposti a portare avanti un disegno di carattere sociale e culturale, che sono entrambi andati in fumo. Tra le partite aperte sul tavolo di lavoro resta la proposta lanciata dal sodalizio di affidare a degli esperti la stesura di uno studio di fattibilità affinché possa essere tracciato nero su bianco un quadro delle concrete potenzialità del secentesco maniero di San Giuliano.

Ma non si è comunque più parlato di alienazione come era avvenuto un anno fa. Sulla decisione di mettere da parte l’idea di bandire un’asta per cedere il complesso al migliore offerente hanno giocato un importante ruolo anche gli appelli che si sono agli alzati negli ultimi mesi da associazioni e comitati del Sudmilano i quali hanno organizzato una tenace attività di sensibilizzazione che si è specchiata nell’importante quota di sottoscrizioni alla campagna promossa a livello nazionale dal Fondo ambiente italiano per eleggere i Luoghi del cuore.

In questa fase proprio l’associazione ha confermato l’impegno di continuare ad essere “paladina” del suggestivo complesso storico che sta del resto portando avanti ormai da anni. I suoi volontari si occuperanno quindi della gestione ordinaria oltre a promuovere, compatibilmente con le restrizioni anti-contagio, degli eventi di carattere culturale per valorizzare il gioiello di questa parte di hinterland che è ancora in cerca di un futuro. Certo, con l’inizio del 2021 si è aperta una nuova pagina ancora tutta da scrivere nella quale i soci dovranno trovare una formula per garantire sostenibilità economica e fruibilità pubblica alla Rocca. Per ora non è stata nemmeno scartata l’idea di una fondazione, ma anche una prospettiva del genere deve comunque basarsi su un progetto di rilancio che ad oggi non c’è ancora.

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