Eni congela la vendita di Saipem

Per la delegata Rsu della Cgil Orlando «è una boccata di ossigeno, ma non abbiamo intenzione di abbassare la guardia»

Eni sospende la cessione di Saipem, ma i sindacati avvertono: «Non abbasseremo la guardia». I vertici del colosso petrolifero hanno annunciato giovedì il congelamento della decisione di vendere il 43 per cento di quote della sua controllata. In una nota la capogruppo ha infatti sottolineato «che recentemente le condizioni di mercato sono divenute instabili e pertanto, pur confermando tale strategia (la vendita appunto, ndr), la valutazione delle opzioni è sospesa».

Le pesanti perdite del titolo in Borsa (oltre il 40% dall’inizio di ottobre) e le difficoltà dei mercati energetici hanno insomma indotto Eni a mettere temporaneamente il dossier Saipem in un cassetto, per non incappare nel rischio di una svendita della controllata.

Nella giornata di ieri la delegata Rsu della Cgil, Loretta Orlando, ha spiegato: «Indubbiamente è una boccata d’ossigeno, ma noi continueremo con la sensibilizzazione delle istituzioni, in quanto se attualmente si è creata una situazione di mercato poco adatta alla cessione, resta il fatto che non ci sono garanzie riguardo le scelte che verranno intraprese per il medio e lungo termine, sia in termini di futuro dell’azienda, sia sul piano occupazionale». Prosegue dunque la staffetta tesa a tenere alto il disagio e la preoccupazione che accomuna i circa 7mila lavoratori di Saipem, di cui 5mila impegnati nel quartiere generale sandonatese, la metà dei quali sono in trasferta all’estero. «Nei giorni scorsi una delegazione delle Rsu - annuncia l’esponente sindacale - si è recata presso la diocesi di Milano per parlare con un collaboratore dell’Arcivescovo, il cardinale Angelo Scola, e al tempo stesso abbiamo scritto una lettera al cardinale Angelo Bagnasco in cui, in un momento economico tanto difficile, come Rsu unite abbiamo evidenziato le apprensioni dei dipendenti di Saipem».

Al tempo stesso i rappresentanti dei lavoratori spiegano di aver inviato una missiva al governatore della Lombardia Roberto Maroni, con l’intenzione di rivolgersi quanto prima anche alla nascente Città metropolitana. Inoltre, le Rsu hanno preso contatti con l’assessore al lavoro del Comune di Milano Cristina Tajani, nonché con i sindaci della zona, a cui chiederanno sostegno nella loro battaglia.

I sindacati non si fermeranno insomma di fronte alla scelta di Eni di sospendere la decisione, che era stata annunciata nel luglio scorso, di adottare una struttura organizzativa nella quale Saipem era stata definita «non più funzionale al perseguimento degli obiettivi strategici del gruppo».

Le dichiarazioni espresse in queste ore da parte del colosso energetico rasserenano solo in parte i dipendenti di Saipem che, dopo essere saliti sulle barricate venti giorni fa, rimangono comunque in attesa di certezze per il futuro.

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