Donna salvata nella Muzza, a Colturano il “grazie” al 23enne Andrea Valsecchi

Benemerenza al giovane che non ha esitato a gettarsi nel canale a Paullo

Ha visto un corpo esanime trascinato dalle acque impetuose, non ha esitato un attimo a tuffarsi nonostante il gelo e con quello che è stato «un gesto istintivo e generoso» ha saputo “fare la differenza”. È tutta qui la motivazione di una delle due benemerenze assegnate per la prima edizione della “Cicogna d’Oro”, attestati voluti da Colturano per ringraziare chi ha saputo e voluto distinguersi per capacità, coraggio, generosità e dedizione.

E il primo “grazie” è andato ad Andrea Valsecchi, oggi 23enne, che un anno e mezzo fa, nell’aprile del 2021, salvò una donna caduta nella Muzza a Paullo: Andrea si stava allenando, lui appassionato sportivo, e mentre correva lungo il percorso ciclopedonale che cossteggia la Muzza si è accorto di una persona, una donna, che annaspava nell’acqua. Il giovane non ha esitato un istante e, nonostante i rischi, si è gettato in acqua traendo in salvo la donna e salvandole la vita. «Un gesto istintivo e coraggioso – si legge nella motivazione della benemerenza – che tanto ha significato per la signora e la sua famiglia», tanto che alla conferma dell’assegnazione, nel corso di un consiglio comunale straordinario convocato appositamente nei giorni scorsi, ha voluto essere presente anche il figlio della donna, in un ulteriore ringraziamento per un atto che «è dimostrazione di come anche la nostra piccola realtà – ha detto il sindaco – abbia tra di sé anime buone, fari di virtù capaci di illuminare e rendere orgogliosa la nostra piccola comunità».

È stato così «estremamente semplice», ha rimarcato poi Guala, assegnare la benemerenza, oltre che al giovane “eroe” Valsecchi, anche a un “veterano” della solidarietà e dell’impegno civico, il 69enne Ernesto Savoldi, da sempre impegnato in prima persona con la Caritas, negli oratori e in gruppi e associazioni, perché «se qualcuno ha bisogno – ha spiegato Guala – Ernesto c’è». Doppia benemerenza, quindi, per due persone «a prima vista estremamente diverse, per età, residenza, esperienze e caratteristiche, ma che condividono altruismo, generosità e concretezza». Ad Andrea Valsecchi già un anno fa era stata espressa la riconoscenza della sua comunità, ma l’assegnazione della Cicogna d’Oro è un ulteriore grazie per un gesto che «mi ha confermato – ha confidato Guala – che in caso di bisogno sarebbe pronto a rifare senza esitare».

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