Dall’inferno del Camerun a San Donato: una speranza di salvezza per 4 bimbi cardiopatici

Grazie a Cuore Fratello si sono messi alle spalle la guerriglia che dilania il Paese. I piccoli sono stati trasferiti al Policlinico per essere operati al cuore

Giulia Cerboni

Grazie a Cuore Fratello si sono lasciati alle spalle l’inferno della guerriglia, che sta mettendo in ginocchio il loro Paese, per raggiungere il Policlinico San Donato dove saranno sottoposti a dei delicati interventi al cuore: 4 bambini del Camerun con gravi cardiopatie ora sono in mano ai luminari del Policlinico San Donato. Al loro fianco ci sono due instancabili suore infermiere che hanno accompagnato e assistito i piccoli pazienti - due di loro hanno 2 anni e altri due 5 anni - i quali hanno salutato le loro famiglie per affrontare un viaggio della speranza. Sono arrivati a Malpensa il 24 ottobre, dopodiché hanno trascorso un periodo nelle case di accoglienza dell’associazione, circondati dall’affetto dei volontari e delle due suore che non li abbandonano mai, fino a quando è arrivato il momento del ricovero in ospedale per essere sottoposti alle operazioni che salveranno loro la vita. In questo momento stanno tutti seguendo un iter terapeutico e nel frattempo hanno imparato a mangiare la pastasciutta, a conoscere i volti dei sanitari, che li accudiscono e li curano giorno per giorno, e a rispondere ai sorrisi degli “angeli” dell’associazione fondata oltre 20 anni fa da don Claudio Maggioni.

Non appena i giovanissimi degenti saranno dimessi dall’ospedale, dove intanto hanno incominciato a giocare con i propri coetanei, per loro torneranno ad aprirsi le porte dell’appartamento di San Donato dove trascorreranno un periodo di convalescenza. E solo dopo avere fatto gli ultimi controlli medici, potranno nuovamente imbarcarsi sull’aereo per tornare a casa dai loro genitori che nel frattempo vengono comunque tenuti costantemente aggiornati. Farli arrivare in Italia, tenendo conto anche della delicata situazione che sta vivendo il Camerun, non è stato facile. Ma dopo una lunga trafila, il sodalizio sandonatese è riuscito anche questa volta a portare a buon fine l’importante traguardo. Del resto i volontari sono in costante contatto con i sanitari del luogo che individuano i casi clinici che devono essere affrontati in strutture più attrezzate di quelle che hanno a loro a disposizione. Sino ad ora sono 347 i bambini che grazie all’associazione nata nel 1997 sono stati operati in Italia a cui si aggiungono 95 piccoli curati e operati in Camerun e oltre 16mila persone visitate durante i campi medici che si tengono in Nepal.

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