Confindustria, Squinzi è in pole

Il 2012 continua ad essere l’anno “sorvegliato speciale” per avere un presidente di Confindustria vicino al Sudmilano: Giorgio Squinzi. Nei giorni scorsi l’amministratore unico di Mapei, la multinazionale con sede a Mediglia, ex presidente di Federchimica, ha rilasciato dichiarazioni importanti che suonano come manifesto elettorale nella corsa che sceglierà il successore di Emma Marcegaglia. Squinzi, che gli osservatori danno opposto ad Alberto Bombassei della Brembo, ha parlato di Fiat, annunciando che in caso di mandato vincente si attiverà per riportare la massima impresa italiana dentro l’associazione industriali, dalla quale come noto Sergio Marchionne ha annunciato l’addio irreversibile a far data dal primo giorno del 2012: «Ma una Confindustria priva di Fiat manca di una componente decisiva e centrale nell’assetto industriale italiano», ha osservato martedì scorso il patron di Mapei, impegnandosi con questo in una non facile mediazione con le scelte del Lingotto. Squinzi pochi giorni fa è intervenuto anche sulla correzione dei conti pubblici, che il governo Monti si appresta a varare nel giro di pochissime ore: «È possibile prendere in considerazione la reintroduzione dell’Imposta comunale sugli immobili e anche una qualche forma di patrimoniale, purché la tassazione dei patrimoni sia equa e non lasci impuniti come sempre gli evasori e quelli che hanno i soldi in società offshore». L’imprenditore di origini medigliesi ha anche spezzato una lancia a favore dell’eterna semplificazione amministrativa: «È dal 1992, cioè da quando la crescita italiana si è fermata, che indico la sburocratizzazione come primo problema del Paese». Il mandato di Emma Marcegaglia termina a marzo dell’anno prossimo. Da mesi la maggioranza degli osservatori addita una corsa a due fra Bombassei, uno degli attuali vicepresidenti dell’associazione industriali, e Squinzi, che in Confindustria detiene attualmente incarichi nel comitato tecnico centrale.

Em. Do.

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