SAN GIULIANO «Bloccavano i camion»: undici facchini della Gls finiscono a processo

Tensione durante lo sciopero alla Gls di Sesto Ulteriano: «Fu violenza privata»

Undici facchini, in gran parte sudamericani ma anche asiatici, sono finiti sotto processo a Lodi per violenza privata, aggravata dalla circostanza di essere stata commessa durante una manifestazione, dopo uno sciopero avvenuto il 27 aprile del 2018 alla logistica Gls di Sesto Ulteriano. Secondo l’accusa i lavoratori identificati dalle forze dell’ordine, assieme ad altri, avrebbero messo in atto un picchettaggio impedendo ad almeno una quindicina di camionisti di entrare nel polo logistico per scaricare la merce. Risulta che tutti questi trasportatori siano stati individuati come persone offese, il che finora è avvenuto raramente in questo tipo di contestazioni, anche se nessuno appare intenzionato a costituirsi parte civile. Due degli imputati sono attualmente irreperibili, e la loro posizione è stata stralciata per permettere al resto del processo di andare avanti.

Ma nelle scorse ore l’udienza in cui dovevano sfilare i primi testimoni è andata a vuoto perché nessuno di loro, compresi anche esponenti delle forze dell’ordine, si è presentato. Uno risulta addirittura irreperibile. Le deposizioni saranno quindi richieste alla prossima udienza, a fine settembre.

La manifestazione era stata promossa dalla sigla sindacale autonoma Sol Cobas in segno di solidarietà con le rivendicazioni di altri facchini al lavoro per la Gls a Bergamo, in relazione all’utilizzo del part time e all’impiego di sub fornitori. I manifestanti, come sempre avviene, non erano alle dirette dipendenze della Gls ma di due cooperative. A difenderli l’avvocato Eugenio Losco di Milano, sostituito in udienza da Jacopo Fonte. Il processo dovrà ricostruire i comportamenti dei singoli imputati, sotto il profilo del diritto diverse sentenze hanno ritenuto prevalente il diritto di sciopero, altre invece non hanno giustificato il blocco dei transito dei camion. Non si esclude però che per il caso di Sesto Ulteriano si possa arrivare alla remissione delle querele, visto anche il tempo passato dai fatti.

Non si tratta del primo processo in tribunale a Lodi in conseguenza di scioperi e azioni per i diritti dei lavoratori nei poli logistici: ad esempio risulta aperto un procedimento, anche a carico di un delegato del sindacato di base Usb, per una manifestazione del dicembre del 2020 alla Ceva di Somaglia, con l'accusa di sabotaggio. Per il picchettaggio del febbraio del 2018 alla logistica Stef di Mairano erano stati indagati 50 lavoratori e in 27 sono finiti a giudizio, anche loro per l’ipotesi di violenza privata.

Un facchino egiziano, impegnato anche lui in un sindacato autonomo, è invece a processo per diffamazione per aver scritto su Facebook che una cooperativa in servizio in una logistica di Tavazzano non forniva le mascherine ai lavoratori nel periodo del Covid, nonostante la presenza di colleghi ammalati.

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