Calcio, l’Eccellenza riparte? Per Cornaggia «a porte chiuse non ha senso»

Si lavora per far ricominciare il massimo campionato regionale ma lo storico dirigente del Sancolombano invita a una riflessione

Tutti al lavoro per far ripartire almeno il campionato di Eccellenza in Lombardia e non solo. Ma c’è chi invita a una riflessione sul calcio dilettantistico. Domani, mercoledì 27 gennaio, il presidente del Crl Carlo Tavecchio incontrerà il governatore Attilio Fontana per chiedere un sostegno dal Pirellone alle società a fronte dei costi per i tamponi rapidi che si renderanno obbligatori prima di ogni partita, come avviene in Serie D.
Martedì 5 febbraio poi è in calendario a Roma nella sede della Figc la riunione della Lega nazionale dilettanti con i comitati regionali, con all’ordine del giorno la modalità di ripartenza di tutti i campionati dilettantistici oppure il definitivo stop.
E se nel Lodigiano e Sudmilano ci sono società come Sant’Angelo e Sangiuliano auspicano di ripartire al più presto con l’ambizione di centrare la promozione in D, c’è chi come lo storico dirigente del Sancolombano Tino Cornaggia ritiene utile farlo solo a determinate condizioni e cioè a porte aperte. E non è solo una questione economica, per gli incassi da botteghino e del bar dello stadio: «L’assenza di partecipazione del pubblico e degli sportivi alle partite preclude qualsiasi interesse al campionato. Il calcio dilettantistico fatto così, a nostro parere, non ha nessun senso».

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