LODI L’assessore Caserini: «Tracce minime e poco significative di Pfas,
nulla da temere per l’acqua potabile a Lodi»

L’assessore, esperto di mitigazione dei cambiamenti climatici, smonta l’allarme lanciato da Greenpeace: «Nessun pericolo per la salute»

A Lodi concentrazione di inquinanti chimici Pfas tale da non creare nessuna preoccupazione. Dopo l’allarme lanciato dall’indagine di Greenpeace della settimana scorsa sulla presenza di inquinanti Pfas nelle acque a uso potabile di tutta Lombardia, con Lodi primatista nella percentuale di ritrovamenti in base ai campioni analizzati (forniti da Ats e gestori locali del ciclo idrico), è l’assessore all’ambiente Stefano Caserini, grande esperto di tematiche ambientali, a spiegare nel dettaglio i motivi per cui a Lodi città non ci sia nulla da temere.«Non c’è davvero alcun motivo di preoccupazione per l’acqua potabile che si beve a Lodi - dichiara l’assessore all’ambiente del Comune di Lodi, Stefano Caserini -. La presenza in tracce piccolissime delle sostanze chiamate Pfas non è affatto indice di un pericolo per la salute. La classe dei Pfas conta più di 4mila 700 composti in commercio o nell’ambiente, e con i sistemi molto potenti di misura oggi disponibili, se vengono cercati, si trovano. Il punto, però, è quale sia il loro livello di concentrazione».

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