Vaccini, l’odissea di venti operatori

Convocati a Codogno nel giorno sbagliato, mandati di corsa a Lodi e poi costretti a prenotare di nuovo

Hanno convocato circa 20 operatori di ragazzi con disabilità per fare il vaccino all’ospedale di Lodi e Codogno. Finalmente, dopo tanto tempo che aspettavano, era arrivato anche per chi si occupa di persone fragili il momento di farsi vaccinare, per proteggere i loro utenti. E invece quando si sono presentati all’ospedale di Codogno per la vaccinazione è stato detto loro che la piattaforma informatica regionale aveva sbagliato. Loro, in realtà, erano attesi per il giorno prima. A raccontare la vicenda è il marito di un’infermiera professionale della struttura lodigiana. «Da giorni aspettavamo - commenta Pier Luigi Granata -. Il 27 dicembre hanno dato il via alla vaccinazione per gli operatori sanitari ospedalieri. E quelli che operano sul territorio come mia moglie, considerati di serie B, invece, hanno dovuto aspettare. Dopo tanto tempo finalmente hanno avuto la possibilità di aderire sulla piattaforma online. La responsabile ha ricevuto il messaggio che annunciava che avrebbero dovuto presentarsi tutti martedì scorso. Quando è toccato a loro, hanno saputo che avrebbero dovuto presentarsi il giorno prima. Poi hanno guardato bene: c’era un errore informatico; il portale avrebbe dovuto fermarsi al numero 70, invece ha proseguito a chiamare anche gli altri. Per rimediare hanno detto: “Andate tutti oggi a Lodi, alle 14.30”».

Mentre stavano andando a Lodi sono stati richiamati: contrordine, avrebbero dovuto rifare la domanda sul portale». Granata è basito: «Chi conta adesso sono i disabili - aggiunge - è da un anno che non possono vedere i loro genitori. I ragazzi con autismo come fanno senza contatti? Adesso dicono che bisogna fermarsi e vaccinare chi lavora. Come sempre contano di più il Pil e la produttività».

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