Spuntano le antiche mura di Lodi nel cantiere dell'ospedale

Alla luce un altro frammento delle antiche mura di Lodi. In via Secondo Cremonesi, davanti all’ingresso dell’ospedale Maggiore, dove sono in corso gli scavi per realizzare la sottostazione elettrica a servizio della centralina di cogenerazione legata all’impianto di teleriscaldamento, è spuntato un frammento delle antiche mura. Secondo gli storici si potrebbe trattare delle mura di Federico II. A testimoniarlo, raccontando anche un significativo aneddoto, è il saggio “Il Duomo di Lodi dal Barocco al Romanico”, edito da Pmp. L’autore Ferruccio Pallavera racconta di quando nel dopoguerra, dopo il 1964, «era stato aperto il cantiere del nuovo ospedale Maggiore. Questo - scrive Pallavera - fu innalzato, grazie ai corposi finanziamenti messi a disposizione dal potente politico del tempo, Giuseppe Arcaini presidente dell’Italcasse, in un luogo in cui si innalzava ancora un possente sperone delle antiche mura di Federico II che cingevano la città. L’impresa costruttrice demolì dalle basi quello storico reperto che, è giusto ricordarlo, si trovava isolato in un luogo che non sarebbe stato intaccato dalla costruzione del nuovo ospedale. L’architetto Degani, quale vicesoprintendente, appena appresa la notizia, andò su tutte le furie e denunciò l’accaduto alla procura. Di lì a poco si tenne il processo al quale l’impresa costruttrice si presentò con un’ordinanza di demolizione già firmata dal sindaco di Lodi Antonio Montani. I responsabili furono assolti, Degani ne rimase indignato». La demolizione, si giustificò il sindaco, era stata autorizzata perché il muro rischiava di cadere. «Lo sperone d’angolo era solidissimo - testimoniò, invece, l’assessore Giuseppe Achilli -, e non sarebbe mai caduto». E infatti, ancora oggi, nonostante tutto, il muro ha fatto capolino.

«Il fermo cantiere - spiega in una nota Linea reti impianti -, è stato deciso nel momento in cui è stato rinvenuto il muro. Gli archeologi stanno facendo le loro valutazioni. Il fermo però non durerà più di 5-6 giorni, anzi, all’inizio della settimana prossima i lavori potrebbero riprendere».

«Erano alcuni giorni - spiega Endrius Mazzi dell’impresa Natale Mazzi costruzioni di Massalengo - che la Soprintendenza seguiva gli scavi. Ad ogni frammento di muro spolverava e osservava. Oggi (ieri per chi legge, ndr) il muro è emerso per intero».

Ieri gli archeologi del servizio guidato dalla soprintendente Stefania De Francesco hanno preso le misure, controllato sui mappali catastali e nelle prossime ore si potrà capire qual è la loro valutazione sulle mura della città.

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