Spiragli di ripresa per la ex Polenghi

«Cresce la produzione di ricotta, scarso il ricorso alla cassa»

La scritta Polenghi all’ingresso dello stabilimento, ben visibile dalla via Emilia, è stata smantellata. Nei capannoni, però, la produzione continua e anzi negli ultimi mesi il nuovo corso Newlat ha incrementato i volumi lavorati. Un segnale positivo per lo storico stabilimento lattiero-caseario alle porte di Lodi, che ha vissuto anni di declino e incertezza sotto la proprietà Parmalat e che dal 2008 è stato acquisito dall’imprenditore campano Angelo Mastrolia, già proprietario del marchio Giglio di Reggio Emilia e con interessi anche nel campo della pasta. Il solco tra la storica Polenghi e l’attuale stabilimento Newlat è probabilmente incolmabile, visto che un tempo si lavoravano fiumi di latte munto nelle stalle lodigiane, latte che oggi prende altre vie. Dal punto di vista della produzione e dello scenario occupazionale, tuttavia, la situazione sembra essere in ripresa.

Il polo lodigiano della Newlat occupa 93 dipendenti e produce mozzarella, mozzarella per pizza, scamorza, ricotta e mascarpone. «La scamorza e la mozzarella per la pizza sono produzioni introdotte da Mastrolia mentre le altre erano già presenti con la proprietà Parmalat - spiega Domenico Ossino, responsabile provinciale della Uilca -: gli investimenti della nuova proprietà non sono mancati e oggi possiamo affermare che rispetto a un anno fa i volumi sono cresciuti. In particolare è aumentata la produzione della ricotta grazie all’arrivo di nuovi macchinari. La ricotta esce dallo stabilimento di San Grato in parte con il marchio Polenghi, in parte invece viene rivenduta all’industria alimentare. I canali di commercializzazione sono svariati, visto che all’Italia si sono aggiunti altri paesi in cui il gruppo Newlat era già presente prima di acquisire lo stabilimento di Lodi».

A conferma che la situazione appare in miglioramento, ci sono anche i dati sull’utilizzo della cassa integrazione ordinaria. «È ancora in corso ed è stata rinnovata - aggiunge Ossino - ma si tratta di uno strumento che viene utilizzato per affrontare cali della produzione evitando di mettere in ferie il personale. Nel periodo estivo mi risulta che sia stata utilizzata in maniera minima e questo è certamente un buon segnale». Rimane da verificare come si evolverà la situazione, alla luce dell’andamento del mercato e degli eventuali nuovi investimenti che Newlat vorrà effettuare o meno su Lodi.

Nei giorni scorsi si è svolto un incontro sindacale, a livello nazionale, fra il gruppo Mastrolia e i rappresentanti dei lavoratori. «Un incontro - dice Ossino - organizzato per cercare di omogeneizzare i trattamenti all’interno del gruppo». Gli fa eco Paolo Zanetti, neo segretario provinciale della Flai Cgil di Lodi: «Stiamo cercando di dare un po’ di tempo a questa nuova realtà per assestarsi - spiega Zanetti - l’obiettivo è un accordo che garantisca trattamenti salariali omogenei per tutti gli stabilimenti del gruppo. Per quanto riguarda il polo lodigiano, attendiamo indicazioni più precise sul piano industriale e sulle prospettive di crescita future, restando logicamente disponibili al confronto».

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