SAN COLOMBANO «Incrocio “killer” in viale Trieste, il Comune pensi a una rotonda»

Dal consigliere di minoranza Brusati si alza un appello

Una rotatoria al posto dell’incrocio maledetto. Dal consigliere di minoranza Lorenzo Brusati parte la richiesta e l’appello alla maggioranza perché nella revisione degli strumenti urbanistici appena avviata si pianifichi la sicurezza dell’incrocio semaforico tra viale Trieste e via Steffenini, già più volte al centro delle cronache per diversi incidenti stradali, alcuni anche gravi e persino mortali. Viale Trieste è il tratto urbano della provinciale 23 Lodi-San Colombano, e ha sempre un traffico intenso, anche pesante. Negli anni le proteste dei residenti non sono mancate, anche con esposizione di striscioni contro lo smog. Infatti, al traffico intenso si aggiunge lo stop all’impianto semaforico. E l’incrocio è anche pericoloso: non si contano gli incidenti, alcuni gravi e persino mortali, soprattutto tra ciclisti e pedoni e automobilisti. Da qui la proposta del consigliere Brusati. Una proposta che può trovare attuazione.

«La maggioranza ha annunciato l’avvio della revisione del piano di governo del territorio, e il sindaco ha citato tra le idee qualificanti la possibilità allo studio di poter alzare di un piano le costruzioni residenziali di certi quartieri come il Campasso – spiega Lorenzo Brusati -. Il Campasso non ha bisogno però di velleitarie scelte urbanistiche, ma di pianificare la sicurezza dei residenti e di tutti i cittadini di San Colombano. L’incrocio semaforico di viale Trieste è un retaggio del passato, che deve essere superato. Si pianifichi e programmi, anche economicamente, la realizzazione di una rotatoria». Diversi i vantaggi di questa soluzione urbanistica. «Intanto ci sarebbe uno smaltimento maggiore del traffico e una velocizzazione dei passaggi, con minore smog e maggiore sicurezza – conclude Brusati -. Inoltre, le più avanzate soluzioni che si attuano oggi prevedono rotatorie green, con pannelli solari e recupero delle acque piovane. Si può trasformare una criticità in un’opportunità per sicurezza e ambiente».

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