Rifiuti e siringhe sulla passerella di Lodi, ora è allarme spaccio

Gli aghi sono comparsi nel passaggio che collega via Gorini a via Secondo Cremonesi

Adesso spuntano anche delle siringhe nella rampa ciclopedonale che collega via Gorini a via Secondo Cremonesi. A lanciare l’allarme una famiglia che ha dichiarato di aver denunciato l’episodio sia al Comune di Lodi che alle forze dell’ordine. «Siamo rimasti sconvolti – ha scritto – passiamo spesso di lì con i bambini. È un fatto grave».

Già al centro di segnalazioni per abbandoni di rifiuti e degrado, stavolta nelle aiuole sono stati trovati anche aghi usati. In altre occasioni i residenti avevano invocato un’opera di sistemazione e maggiore cura, soprattutto dopo il deposito costante sulla rampa di immondizia d’ogni genere (dalle valigie agli orologi da parete) e ora persino di pericolose siringhe, tracce di un fenomeno di tossicodipendenze. L’amministrazione comunale aveva annunciato un intervento di sistemazione per la primavera del 2018, in seguito a un sopralluogo del sindaco Sara Casanova, ma finora appare tutto fermo e non risultano nemmeno stanziamenti mirati di recupero. Tra le prime opere promesse c’erano i parapetti e i portali da riverniciare, oltre al ripristino della pavimentazione e una fioriera al posto del cosiddetto “giardino zen”. Ma qui i problemi da anni sono sempre gli stessi: le pareti sono sporche e piene di graffiti, le porte di accesso in origine attivate a tempo era state divelte e spaccate, inoltre la pavimentazione è sconnessa e l’effetto di dislivello è tale da renderne difficoltoso l’attraversamento per le carrozzelle. La scalinata, che è stata costruita a fianco della rampa, invece è ricoperta di ruggine e dalla tettoia sono continue le infiltrazioni d’acqua. Peraltro con la temporanea chiusura della scalinata Federico II - che è sbarrata per motivi di sicurezza ormai dal febbraio 2017 e dovrebbe essere riaperta in tempi brevi dopo i lavori già eseguiti - la rampa tra la zona Laghi e via Gorini è uno dei percorsi più frequentati per evitare di salire sulla ripida scalinata del Carmine o proseguire sul cosiddetto “montadone” di via Cremonesi. La rampa di via Gorini era stata realizzata 15 anni fa, per una spesa di 500mila euro, e doveva proprio consentire di unire la città bassa con il centro storico, ma sin da subito sono emerse tutte le criticità: dalla conformazione della struttura, con spazi poco controllabili in alcuni punti, fino alla pavimentazione che dopo pochi anni ha mostrato segni di logoramento.

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