Pochi i donatori di midollo osseo, un appello dall’ospedale

«Basta un semplice prelievo» dicono gli specialisti che lavorano al Maggiore

Appello dall’ospedale, servono donatori di midollo per salvare i pazienti con la leucemia. Dal 2003 al 2012 sono stati mille i lodigiani con un tumore del sangue: 299 le persone con la leucemia, 455 con un linfoma (non Hodgkin e Hodgkin) e 190 con un mieloma. Magari non tutti, ma molti di loro hanno avuto bisogno di un trapianto di midollo. La ricerca non è sempre facile, perché i donatori non sono sufficienti. La ricerca nella “banca” internazionale è lunga, per questo il biologo Alberto De Giuli e l’oncologa Pasqualina De Fazio lanciano un appello: «Servono tanti donatori di midollo, i lodigiani che hanno tra i 18 e i 35 anni si facciano avanti. Basta un semplice prelievo di sangue per finire nella banca dei donatori. Quando qualcuno vicino a casa o dall’altra parte del mondo rischia di morire e noi abbiamo le stesse sue caratteristiche possiamo salvargli la vita, solo noi lo possiamo fare. Oggi non è più come un tempo. Non serve nemmeno più l’anestesia. Le cellule staminali vengono prelevate dal sangue periferico, dal braccio, come una normale donazione di sangue. E poi il midollo si riforma».

«Il problema grosso - spiega De Giuli, responsabile del centro di tipizzazione di Lodi - è la mancanza di donatori. Il 70 per cento dei pazienti non trova un midollo osseo compatibile al 100 per cento. Chiunque abbia un dubbio, piuttosto che scegliere di non donare mi chiami e io chiarisco tutti i dubbi. Su Internet si leggono cose assurde. Quando poi faccio gli incontri o spiego al telefono non c’è uno che mi dica “No, non voglio donare”. C’è chi mi ha detto di aver letto che usano il trapano per estrarre le cellule staminali, chi ha letto che bucano il cranio. L’importante è rivolgersi a noi o ai centri donatori. Una volta prelevate le staminali si riformano. Le cellule si raccolgono dalle creste iliache, ma sempre più spesso dal braccio senza anestesia, come una donazione di sangue. E la tipizzazione è solo un prelievo di sangue. Si può essere donatori nella fascia tra i 18 e i 35 anni. Più persone si mettono a disposizione meglio è. Se io dono il sangue lo dono a tutte le persone che hanno il mio stesso gruppo, quando dono il midollo, invece, lo dono a una persona soltanto. Quando c’è un rigetto si richiama di nuovo lo stesso donatore. Noi siamo il chemioterapico più potente in azione, gli unici che possano distruggere in maniera completa la malattia e spazzare via i residui di cellule tumorali. Il nostro midollo fa cose meravigliose. Dagli anni 90 ad oggi sono stati 31 i donatori lodigiani di midollo osseo». «Nel nostro reparto di medicina - spiega il medico De Fazio - abbiamo in media 10 pazienti con la leucemia acuta all’anno. Negli ultimi 12 mesi quelli mandati al trapianto sono stati 4. Attualmente abbiamo 2 pazienti giovani con un linfoma in attesa di un trapianto. Oggi ci sono farmaci che agiscono sulla biologia della cellula, ma a volte il modo per guarire completamente è proprio il trapianto. Bisogna sensibilizzare anche le donne che partoriscono a donare il sangue del cordone ombelicale. Un nostro paziente ha fatto il trapianto dal cordone ed è guarito». Per fare la tipizzazione è sufficiente rivolgersi ad Amici di Serena (tel. 0371 425 001), Avis (0371/425623), Admo (0371 425001) o al laboratorio di biologia molecolare del centro trasfusionale di Lodi (0371/372068; www.ao.lodi.it).

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