“Piano Marshall” per il Lodigiano, sindaci perplessi: «Chi ha scelto tutte le opere?»

Sedici amministratori scrivono a Fontana esprimendo disappunto per il modo in cui sono stati attribuiti i fondi

Per i 37 milioni del Piano Marshall regionale destinati al Lodigiano non c’è stata equità d’accesso. Dopo la notizia del maxi-stanziamento di Regione Lombardia per la ripresa post-Covid, 16 sindaci del territorio scrivono al presidente della Provincia Francesco Passerini e al Governatore Attilio Fontana esprimendo perplessità e chiedendo lumi sulle modalità con cui sono stati selezionati i progetti da finanziare, tra i quali «alcuni a oggi sono solo in forma di idea».

A firmare le lettere sono stati i sindaci Alba Resemini di Terranova dei Passerini, Fabrizio Santantonio di Maccastorna, Andrea Torza di San Martino in Strada, Angelo Madonini di Zelo Buon Persico, Sergio Curti di Cavenago d’Adda, Daniele Saltarelli di Castelgerundo, Silvia Giudici di Mulazzano, Marco Vighi di Casalmaiocco, Luigi Granata di Ossago, Mario Rocca di Meleti, Gianpiero Tansini di Corno Giovine, Angelo Caperdoni di Somaglia, Marcello Schiavi di Castelnuovo Bocca d’Adda, Margherita Muzzi di Graffignana, Giancarlo Premoli di Merlino, Maria Pia Mazzucco di Cervignano d’Adda. «È giusto spiegare che non c’è alcuna contestazione rispetto ai progetti approvati o ai Comuni beneficiari, ci mancherebbe – spiega Alba Resemini sindaco di Terranova a nome dei sindaci -. Tuttavia, non possiamo tacere il nostro disappunto rispetto alle modalità con cui sono stati attribuiti questi fondi. Anche noi avremmo avuto buone idee finanziabili, e anche noi abbiamo tante necessità da soddisfare».

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