Operatori sanitari non vaccinati: sono in arrivo nuove sospensioni nel Lodigiano

Le decisioni delle autorità sanitarie dovrebbero arrivare entro la fine della settimana

In arrivo altre sospensioni dagli ordini per gli operatori sanitari lodigiani che non si sono ancora vaccinati. Al momento sono ancora 6 gli operatori sospesi per il Lodigiano, 3 dei quali fisioterapisti. Sono poi altre 4 le posizioni che gli ordini stanno valutando, ma sempre nell’ambito del comparto. «Sono certo che ne stanno arrivando altre - commenta il dottor Diego Catania, presidente dell’ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione, della prevenzione di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio -. Per quanto riguarda Lodi, al momento, noi abbiamo sospeso 6 iscritti». «L’istruttoria è in mano ad Ats -spiega il direttore generale dell’Asst di Lodi Salvatore Gioia -. Altre 4 posizioni sono davanti all’ordine di competenza. Le sospensioni arriveranno». Uno dei 6 coinvolti, ha già dimostrato di avere appena contratto il Covid e quindi non può vaccinarsi per i prossimi 6 mesi; non aveva visto la Pec che gli era stata recapitata con la richiesta di rispondere e quindi ha i requisiti per essere reintegrato. «È l’Ats a inviarci gli elenchi degli operatori che non si sono vaccinati», spiega Catania. Oltre al suo ordine, ci sono quello degli infermieri, delle ostetriche e dei medici.

«Il nostro dovere, in applicazione della norma - spiega Catania - è di sospendere. In tutto il territorio di nostra competenza, al momento abbiamo ricevuto 420 comunicazioni da Ats. C’è una norma che chiede agli operatori di vaccinarsi e quindi si devono vaccinare». L’avvenuta sospensione da parte degli ordini viene comunicata agli interessati e al datore di lavoro tramite posta elettronica certificata. Gli iscritti che sono stati sospesi hanno 5 giorni di tempo per presentare, eventualmente, la documentazione necessaria per il reintegro: il certificato dell’avvenuta vaccinazione o di esenzione per condizioni cliniche documentate, alla propria Ats e all’ordine professionale. Chi non lo fa o viene spostato di mansione dal datore di lavoro, oppure resta a casa senza stipendio fino alla fine dell’emergenza sanitaria.«Le prime sospensioni - spiega Catania - sono arrivate venerdì, ne arriveranno presto altre. Abbiamo inviato una informativa ai nostri iscritti giustificando la nostra azione. Essere sospesi dall’ordine significa non poter esercitare la professione. È obbligatorio, poi, per ogni iscritto all’ordine avere una pec e controllarla sempre. Entro la fine di questa settimana arriveranno tutte le sospensioni». «Mi riesce difficile - commenta per la Uil Rosaria Messina - pensare che un operatore sanitario, a contatto con le persone, non si vaccini. Spero che le persone rivedano la loro posizione. Non credo tanto nell’obbligo, quanto nella possibilità che abbiamo di responsabilizzare e persuadere gli indecisi». «Al nostro ordine dei medici - spiega il presidente Massimo Vajani - non sono ancora arrivate comunicazioni e spero che non ne arrivino, ma qualsiasi operatore, non ho dubbi, si deve vaccinare».n

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