Omicidio del commercialista, l’agricoltore si difende: «È stato uno straniero»

Interrogatorio di convalida in carcere per il 60enne che conferma una delle sue tre “versioni alternative” e si dice innocente

Tecnicamente oggi pomeriggio 24 aprile si è avvalso della facoltà di non rispondere Francesco Vailati, l’agricoltore 60enne di Lodi sottoposto a fermo sabato scorso come indiziato dell’omicidio volontario del commercialista 75enne di Melegnano Antonio Novati, trovato trafitto da una decina di coltellate alle 18 di giovedì 20 aprile nella propria auto abbandonata lungo una strada di campagna a Massalengo. In carcere l’indiziato è stato interrogato dal gip di Lodi Giuseppe Pighi, che si è riservato di decidere sulla convalida del fermo, alla presenza anche del pm Alfonso Serritiello, che coordina le indagini assieme al Procuratore Maurizio Romanelli. L’indiziato, alla presenza di un difensore di fiducia, si è semplicemente richiamato a una delle sue (sembra almeno tre in totale) precedenti versioni rese durante i primi interrogatori venerdì sera ai carabinieri, indicando che secondo lui potrebbe essere stato uno straniero l’autore dell’accoltellamento e professandosi innocente. Nulla emerge riguardo al possibile movente: il fatto che il dottor Novati fosse andato proprio giovedì pomeriggio da Vailati, dopo aver preso appuntamento, a comunicargli la data in cui avrebbe dovuto abbandonare per sempre la sua casa, la porzione di cascina e i campi che, a cura del commercialista e su ordine del tribunale, erano stati aggiudicati all’asta a causa di una serie di vecchi debiti.

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