LODI Zucchetti dona venti computer al Gandini-Verri dopo il maxi furto

Nel raid di alcune settimane fa in viale Giovanni XXIII erano stati sottratti ben 39 pc portatili

Che Natale sia alle porte, al liceo Gandini-Verri lo si è capito dal fatto che ad indossare le vesti di Babbo Natale ci abbia pensato Zucchetti Spa: la donazione di 20 computer fissi alla scuola, rigenerati dalla stessa azienda, ha così permesso, almeno in parte, di rientrare della perdita subita dal furto dei 39 computer portatili. Dopo il furto, che per qualche giorno ha rallentato le operazioni di didattica e di gestione, c’è stato il tempestivo aiuto messo in atto da varie realtà locali (Zucchetti, Banco Bpm, Banca popolare di Lodi e CGIL), che ha in questo modo permesso alla dirigenza scolastica del Gandini-Verri di ri-attrezzare le classi nel giro di 8-10 giorni.

Ne parla così Giusy Moroni, dirigente scolastico del liceo: «La sinergia che stiamo portando avanti con il territorio si nota anzitutto attraverso gesti del genere: nello sponsorizzare questo dare-avere non possiamo che esprimere gratitudine, rimanendo nella consapevolezza e nell’intenzione di una interazione, e integrazione, tra la nostra scuola e i vari enti locali. Un rapporto che incentiviamo e che, sempre più, lascia caratterizzare la nostra didattica e la nostra formazione, sia strettamente educativa che, più in generale, di respiro lavorativo e di ricerca professionale». Il manifesto riconoscimento del territorio nei confronti della scuola fa sì che si stia innescando un prezioso meccanismo relazionale tra cultura, professionismo, formazione e imprenditorialità. «Si sta sviluppando una sempre maggiore consapevolezza di responsabilità politica, culturale e, in generale, sociale che le nuove generazioni dovranno essere capaci di rappresentare e migliorare. Per questo motivo ci poniamo un importante obiettivo: arricchire e affinare sempre più le nostre competenze». E se, come ha sottolineato la stessa Zucchetti attraverso la figura di Luca Marchitelli, la software house lodigiana intende la donazione come una tangibile testimonianza del proprio impegno, altrettanto concreto è l’interesse nutrito dall’azienda nei confronti dei giovani: «Una delle nostre principali preoccupazioni è sempre stata l’attenzione alla formazione dei giovani, in particolare nell’acquisizione di quelle competenze informatiche necessarie al loro futuro lavorativo e alla sensibilizzazione, nel contempo, di studenti e genitori sulle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica)» spiega Marchitelli stesso.

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