LODI Uno scantinato per rifugio, ai margini della città

Giorgio, 57 anni, abusivo dopo uno sfratto e senza lavoro

Una storia di vite al margine, nascosta dagli occhi dei lodigiani: è quella di Giorgio, classe 1965, di origine romena. In Italia dal 2016, con un trascorso in Calabria prima di approdare definitivamente a Lodi, l’uomo che oggi ha 57 anni, riferisce di un’esistenza di privazioni ed emarginazione a causa di uno sfratto. Abita in zona Martinetta, ancora nella stessa palazzina da cui, due anni fa, aveva ricevuto il foglio di via: le mura di uno scantinato sudicio e pieno di umidità ora sono l’unico rifugio che si è potuto permettere. Infatti, è proprio dove risiede attualmente, senza un impianto di luce e gas che possa consentire condizioni degne per la vita quotidiana di un essere umano. «Sono a Lodi dal 2017 e abito in via Genova dal 2018 - spiega Giorgio -. Vivo in queste condizioni già da due anni, dopo lo sfatto. In passato avevo parlato con l’assistente sociale del Comune di Lodi e sto ancora aspettando che mi venga concessa un’abitazione». Tutti i giorni mangia alla Caritas, alla mensa del povero in via XX Settembre e, anche per la doccia, usufruisce dei servizi messi in campo dall’associazione in via Defendente. Per il resto, trascorre la giornata chiedendo l’elemosina, spesso e volentieri lungo viale Pavia, dove capita di trovarlo nei pressi del semaforo.

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