Lodi, sul sito dell’Asst arriva il “cruscotto” dei tempi d’attesa

Secondo il Dg Gioia le percentuali di insoddisfazione sono minime

Sul sito dell’ASST di Lodi arriva il “cruscotto” dei tempi d’attesa. Il report sarà aggiornato a cadenza mensile. “Cliccando” sull’ultima icona in basso a destra del sito www.asst-lodi.it, compare un report dettagliato sui numeri delle prestazioni sanitarie erogate in rapporto alle classi di priorità indicate dal Piano nazionale di governo delle liste di attesa 19-21. La suddivisione è tra Classe U (Urgente), prestazioni da eseguire nel più breve tempo possibile e, comunque, entro 72 ore; •Classe B (Breve), prestazioni da eseguire entro 10 giorni; •Classe D (Differibile), prestazioni da eseguire entro 30 giorni per le visite / entro 60 giorni per gli accertamenti diagnostici; •Classe P (Programmata), prestazioni da eseguire entro 120 giorni. Non è disponibile invece l’indicazione delle attese per specialità o tipologia di accertamento.

Il documento attualmente disponibile sul sito è riferito al periodo che va dal 1° gennaio 2022 al 31 ottobre 2022. Nell’intervallo di tempo indicato, si nota che le prenotazioni di classe U effettuate nell’ambito dell’ASST di Lodi sono state 9.936, mentre quelle di classe B sono state 19.854. Le prime sono state gestite nei tempi previsti dalla classe di priorità nel 93% dei casi, le seconde nell’88% dei casi. Per quanto riguarda la classe D occorre distinguere tra visite (20.564, tempo d’attesa rispettato nel 71% dei casi) e accertamenti diagnostici (41.704, tempo d’attesa rispettato nel 93% dei casi), mentre in relazione alla classe P le prenotazioni effettuate sono state nel complesso 390.008 con una percentuale di aderenza al tempo d’attesa pari al 95% (369.792, dunque, sono state erogate nei tempi indicati dal prescrittore).

«Queste sono le evidenze disponibili, che ci dicono che il livello di insoddisfazione emerso e tracciato rappresenta una percentuale davvero minima di cittadini. Questo non vuol dire che tutto va bene e che non dobbiamo comunque impegnarci ancora a migliorare. Queste indicazioni però smentiscono la retorica del “tutto va male”», commenta il direttore generale dell’ASST di Lodi, Salvatore Gioia.

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